Questa volta, la risposta dello Stato alla malavita è stata decisa e chiara.
I responsabili dell’assalto al distributore Ip di via Planelli sono stati individuati in men che non si dica.
Ecco, dunque, i dettagli dell’operazione spiegati dal vicedirigente della Squadra Mobile, il dott. Filippo Portoghese.
“Sono
stati rintracciati e assicurati alla giustizia con immediatezza e tempestività i
due autori della rapina cruenta dello scorso 22 agosto a Bitonto. Un’efficiente
operazione congiunta fra gli uomini del locale Commissariato guidato dal dottor
Oliva e degli agenti della squadra mobile, sezione antirapine. È stato fatto un
lavoro certosino, anche col contributo decisivo del gabinetto di Polizia
scientifica, corroborato dall’analisi delle immagini di alcune telecamere di
videosorveglianza. Le impronte lasciate sul casco abbandonato nella stazione di
servizio e quelle sullo scooter abbandonato in una via poco distante di lì,
risultato rubato qualche giorno prima a Grumo appula, hanno permesso di
raccogliere concreti elementi di reità nei confronti degli arrestati Valentino
Di Cataldo, 20 anni, e Domenico Splendorio, 29 anni”.
“Entrambi con precedenti di
Polizia – prosegue il vicedirigente -, sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di rapina aggravata,
tentato omicidio aggravato, porto e detenzione di arma da sparo e ricettazione.
Infatti, nell’occasione dell’assalto, un cliente di 63 anni, che aveva cercato
di reagire con uno spazzolone per pulire i parabrezza, era stato ferito da tre
colpi di arma da fuoco all’anca sinistra, alla regione inguinale destra e alla
coscia destra. Un proiettile ha raggiunto anche un cane che si trovava lì. Sia l’uomo
sia l’animale sono fuori pericolo e sono stati dimessi“.
“Era
fondamentale reagire subito perché i malviventi, che già erano abbastanza “carichi”
al momento di compiere il crimine e che non avevano esitato a sparare per
difendere il bottino di 250 euro, avrebbero potuto delinquere ancora. Eppoi,
prolungare lo stato di latitanza avrebbe costretto i due a cercare danari per vivere
lontano da casa, quindi divenendo ulteriormente pericolosi per la comunità”, conclude Portoghese.