Non si placa la protesta dei docenti meridionali con la valigia semprepronta, costretti da disposizioni governative ad emigrare al nord.
Sciopero della fame e sit in sotto la Regione per l’agguerrito movimento denominato “Nastrini rossi”.
«Continua lo sciopero della fame – si legge nel comunicato – e oggi e domani, lunedì 12 e martedì 13 giugno, sit in per dire basta ai poteri forti che ci vogliono al Nord. Noi nastrini rossi, docenti coattivamente trasferiti come pacchi postali da Sud al Nord con il piano assunzionale della “buona scuola”, sentiamo il bisogno, ancora una volta, di gridare il nostro dissenso».
«Ci sentiamo violate nei nostri diritti alla serenità familiare e lavorativa – dichiarano ancora -. Pertanto ci domandiamo: tutti i lavoratori hanno gli stessi diritti? La risposta a questa domanda sembrerebbe banale, ma purtroppo non lo è, noi docenti che abbiamo creduto nello Stato, noi, che ci siamo affidati ai consigli dei sindacati, noi, che siamo stati costretti ad abbandonare gli alunni di sempre (accettando la domanda di assunzione a tempo indeterminato, pena la cancellazione da ogni graduatoria), in barba alla tanto decantata continuità didattica e in “ultimo”, noi, costretti ad abbandonare le nostre famiglie per insegnare al Nord, subiamo, da ormai due anni, continue critiche semplicemente per aver messo le nostre vite nelle mani dello Stato e dei sindacati».
«Solo la Uil scuola in questo momento è al nostro fianco – accusano i Nastrini rossi -. Dove sono gli altri sindacati che dovrebbero difendere i diritti dei lavoratori?».
Dopo l’iniziativa di ieri mattina, oggi alle 17,30 (in rete con le altre regioni del Sud), sotto il porticato della Regione, i docenti attueranno un sit-in di protesta.