Presepe!
Evento culturale in rispetto di una tradizione centenaria da
salvaguardare ad ogni costo oppure testimonianza di una fede che ci sostiene da
millenni?
Sicuramente una realtà non esclude l’altra.
Da quello di
Greccio al presepe laico napoletano del settecento, fino ad arrivare,
nell’Ottocento, a fare capolino nelle case del popolo come presepe religioso
con la grotta o la capanna, espressione di fede della gente semplice, l’arte
presepistica si è evoluta, rinnovata, ha avuto motivazioni e finalità diverse ma
continua ancora a stimolare la sensibilità e la creatività di tanti artisti
artigiani, divorati dalla passione di un’arte che ancora non conosce tramonto.
Vincenzo Sicolo, catturato dall’irrefrenabile desiderio di
costruire presepi sin dalla sua infanzia, è uno di loro. Ed è in omaggio a
questa sua nobile arte che l’Associazione Culturale Polivalente PraticaMente,
con il patrocinio ed in sintonia con il Comune di Bitonto, l’Assessorato al Turismo
e Marketing e l’Assessorato alla Polizia Locale, ha voluto organizzare una
mostra personale di Presepi nella più che appropriata sede del Torrione
Angioino.
Domenica 13 dicembre, alle ore 19,00, la mostra ha avuto il
suo battesimo alla presenza dell’assessore al turismo e marketing Rino Mancini,
del sindaco dott. Michele Abbaticchio, del presidente dell’associazione
PraticaMente prof. Domenico Achille, del sig. Vincenzo Sicolo, in un’atmosfera
incantevole quasi magica, resa tale dall’encomiabile lavoro del sig. Vito
Abbondanza che ha curato l’allestimento, l’addobbo e le luci e del sig.
Pasquale Minenna per il suo superbo lavoro di grafica. L’intenso afflusso di
visitatori, nonché le tante attestazioni di gradimento ed apprezzamento rivolte
al sig. Sicolo è stata la testimonianza immediata e diretta dell’ottimo lavoro
fatto da tutto lo staff che ha permesso la realizzazione dell’evento.
Sarebbe auspicabile che un tale patrimonio artistico che,
tra l’altro, è la rappresentazione del vivere umano così variegato e mutevole
nella sua storia, nonché desiderio inconscio di provare quelle stesse emozioni
che l’umanità ha sperimentato tanto tempo fa difronte alla straordinarietà
dell’evento di un Dio che si è fatto uomo, sia fruibile da coloro che sempre più
numerosi visitano la nostra città in un qualsiasi giorno dell’anno. E questo
potrebbe essere possibile soltanto se una tale esposizione si rendesse
permanente, possibilmente allocata nel suo alloggio più consono: il Torrione
Angioino.