A nord del Giappone c’è la regione più a nord, quella di Hokkaido.
Lì, tra la natura selvaggia, v’era una campana su un olmo centrale che richiamava i ragazzi dell’Orchestra “The bell of elm symphony” durante la pausa. È proprio di lì che i sessanta giapponesi, che ieri hanno piacevolmente invaso la nostra Cattedrale, prendono il loro nome.
Sono venuti nella nostra cittadina, invitati dal maestro Vito Clemente, per renderci omaggio con un concerto sinfonico dedicato all’amicizia italo – giapponese.
Il repertorio è stato molto variegato. Da Beethoven a Strauss, passando per Bizet e il famosissimo Nabucco verdiano.
Ma la vera chicca è stata “Nothern Sea Fantasy” un pezzo contemporaneo che, come ci ha raccontato il loro direttore Norihide Hayashi, «è stato scritto dal direttore dell’università che i ragazzi frequentavano in Hokkaido, Mamoru Kawagoe, prima del trasferimento all’università di Tokyo».
È stato così piacevole osservare i volti appagati di tutta la gente accorsa ieri sera.
Una Cattedrale gremitissima e il caldo sembrava essere combattuto dai sibili del vento dei clarinetti. Arrivano gocce di pioggia, frastuono di tempesta da triangoli, trombe e tamburi.
Calma e pace dagli archi leggeri dei violini.
«È stata una bellissima serata, un dono di amicizia ineguagliabile – con immensa gioia ha dichiarato il vicesindaco Rosa Calò -. Questa sera si sono incontrati popoli di culture diverse, musicisti giapponesi e i bitontini.
Come Amministrazione siamo grati al maestro Clemente che ha permesso questo incontro. I bitontini che non hanno possibilità di andare a teatro, in momenti come questo, di rigenerazione spirituale, riesce a ritrovare un’anima. Dobbiamo insistere, vista l’enorme affluenza ed interesse, su questi aspetti per far crescere una cultura musicale e avvicinare i più giovani a questo genere».
È stata premura dell’assessore al Marketing Territoriale, Rino Mangini, ad inizio serata, comunicare la stipulazione di un nuovo incontro culturale tra la nostra Bitonto e la Russia con ben cento cantanti corali russi, che verranno qui il sei dicembre 2013 in occasione della festa di S. Nicola.
Si contribuisce in questo modo all’avanzamento «dell’internazionalizzazione della città e di tutte le attività bitontine – rimarca con entusiasmo Vito Clemente – che così riescono a trovare spazio fuori dal territorio».
Giunge anche l’opinione del rettore della Cattedrale, don Ciccio Acquafredda.
«La gente numerosissima sembrava assetata di ascoltare una musica che potesse toccare il cuore e sono felicissimo abbia partecipato con gioia. Questo tipo di iniziative aiutano la gente a ritrovare se stessi.
La serenità del cuore arriva quando si trova qualcosa di bello. Solo così si ritrova la speranza e la gioia di vivere».
«Questa sera c’è stato una grande audience ed è di lì che misuro quanto alla gente sia piaciuto il concerto di questa sera – sfinito ha dichiarato il direttore quarantatreenne Norihide Hayashi – Siete delle persone davvero piacevoli e oggi siamo stati ispirati anche dalla bellezza della vostra arte».
Notavo un assoluto rigore nella sua orchestra. Compostezza, eleganza, rispetto, misura dei particolari anche nell’accordo iniziale. A cosa deve questa grande forza del suo gruppo?
«Come raccontavo, sono stati vicini per tredici lunghi anni e siamo tutti davvero affiatati. Ci capiamo in un attimo e non c’è rigore assoluto tra di noi, quando non siamo in pubblico. A volte sono loro che mi correggono durante le prove e io ci rido su. La musica è la chiave della vita e d’ogni cosa».
Così assorta e stupita mi son voltata ritrovandomi una Cattedrale ormai deserta.
La gente s’è riversata nella piazza, s’è persa tra i vicoli e la frescura di una domenica sera, ma non ho fatto a meno d’alzare il capo.
Quanto sono belle quelle travi, una diversa dall’altra, ma che son lì per un unico scopo: sorreggere la meraviglia e custodire la storia.
Quella storia che fa parte di noi, della nostra città, di Bitonto…