(di Donato Rossiello, Nico Fano)
Vi ricordate il vecchio beneamato cinema di fantascienza? E lo stupefacente Blade Runner, film del 1982 diretto da Ridley Scott? I suoi scenari metropolitani e le sue vetture dal design avanguardistico sono ancora impressi nell’immaginario collettivo. Poi, come non parlare dei mitici anni ‘90, quando in ambito videoludico comparivano delle strambe auto poligonali che nulla avevano da spartire con le loro controparti reali; tutt’al più parevano futuristiche navicelle spaziali dal taglio moderno e luccicante, come in Wipeout. Ah, la nostalgia!
Il 21 novembre 2019 molti avranno assistito con interesse [e un pizzico di ilarità – nda] alla presentazione mondiale del Tesla Cybertruck, una concept car a propulsione elettrica, presso il Tesla Design Studio di Hawthorne, in California. Potremmo considerarlo un picco di successo in termini di popolarità, marketing e comunicazione. Ma l’azienda guidata da Elon Musk come se la sta cavando in ambito finanziario?
Benone, altroché! – potremmo rispondere in maniera lapidaria. Analizziamo i fatti. Per anni su Tesla ha aleggiato un alone di scetticismo generale. Tanti bei numeri e risultati ottimali in termini di rialzi, eppure tra gli analisti serpeggiavano molteplici “sì, ma le auto?”, “sì, però…”, sempre e solo “ma”.
Poi, a gennaio scorso è riuscita a superare il gruppo tedesco Volkswagen per capitalizzazione, piazzandosi al secondo gradino nella classifica dei costruttori mondiali di automobili e destando un certo stupore. Stupore tramutato in clamore quando a giugno si è posizionata saldamente in vetta (oltre la giapponese Toyota) con risultati straordinari: le sue azioni passarono da quasi 900 USD a 1025 USD, un vero e proprio record per il brand californiano.
I numeri evidenziano una performance in 1 solo anno pari a +379,2%. E ad oggi diviene il primo produttore mondiale di auto elettrice, avendo oltrepassato il colosso cinese BYD Auto.
La sua scalata non si è limitata a questo. Ad agosto Tesla, Inc. ha raggiunto una quota superiore a 367 miliardi di dollari che le vale l’ottavo posto nella TOP 10 delle società più capitalizzate del mondo sviluppato (MSCI World Index), ovvero 0,79% del totale dell’indice.
Le ragioni del successo sono molteplici e riconducibili alla sua forte identità, l’orientamento verso l’energia sostenibile, il focus a zero emissioni peculiare nel mondo dell’auto, l’inesauribile ricerca in ambito tecnologico nonché il costante incremento dell’offerta e dei volumi.
Concludiamo con una piccola ma sentita provocazione: si potrà continuare a polemizzare su Chiara Ferragni, i piedi orribili e il prezzo delle bottiglie d’acqua Evian, si potrà sottolineare quanto facciano schifo i tormentoni estivi dei Boomdabash o criticare il gioco soporifero delle squadre di Massimiliano Allegri ma, se i loro risultati sono vincenti e gli obbiettivi raggiunti, tutto assume il valore di vanvera, pretesti. “E chiacchiere non ce ne vogliono”!