Nato a Bitonto nel 1942, ma
residente a Milano da quasi 50 anni. Compositore di opere cameristiche e di
brani sacri per coro, con una ammirazione per la musica di Tommaso Traetta che
è sia di carattere tecnico, che personale, in quanto condivide con l’artista le
origine bitontine. Diverse esibizioni in Italia, soprattutto nel capoluogo
lombardo, nel Duomo, ma anche altrove. Nel 2013 ha persino avuto l’onore di
suonare alcuni pezzi di Traetta a San Pietroburgo in
occasione del 250esimo anniversario della fondazione della Cappella Glinka, uno dei più prestigiosi teatri della
città russa.
È, in breve, il curriculum
di Domenico Danza, che negli scorsi giorni è ritornato nella sua Bitonto perché
invitato, in occasione delle feste patronali, a suonare alcuni dei suoi lavori
all’interno della Basilica dei Santi Medici, per un concerto per voce, soprano,
oboe, clarinetto, fagotto e archi dal titolo “Memoria e Tradizioni”.
Un evento che, come ha
spiegato ai nostri taccuini l’artista, è nato da un’idea di Nicola Pice,
presidente del Comitato Feste Patronali, nonché suo amico, in possesso del
video dell’esibizione in Russia, che lo ha fortemente voluto per
dargli l’opportunità di suonare, per la prima volta, durante le feste patronali
della sua città natìa.
Tre sono stati i brani
suonati durante l’evento di martedì scorso, tutti brani che ruotano attorno a
Bitonto, ai suoi personaggi, alle sue tradizioni, alla sua storia. Il primo, la
“Sagra dei Santi Medici” dedicato ai due santi anargiri molto venerati dai
bitontini, il secondo, “Et incarnatus est” dedicato all’Immacolata, patrona di
Bitonto, a cui le feste appena trascorse sono dedicate, mentre il terzo è stato
“Prova di dialogo a tre” una triosonata scritta da Danza per ricordare “l’amico
poeta” Mimì Luiso, scomparso nel 2013.
«Sono un tradizionalista, molto legato a Bitonto. Ritorno sempre molto
volentieri nelle vie del centro storico, dove ho trascorso la mia infanzia. E dunque
non potevo mancare alla festa patronale» ci tiene a sottolineare Danza,
annunciandoci che, attualmente, è al lavoro per l’incisione di una raccolta che
comprenda i brani suonati a Bitonto e altre due sonate dedicate ad altri due
amici scomparsi: Mimmo Ruggiero e Chinda De Palo: «È un progetto in itinere e io sono a metà dell’opera. Nei prossimi mesi
lo presenterò qui nella mia Bitonto».
«Sono molto legato a Traetta, che è stato un innovatore, cimentandosi in
un tipo di musica, quella sacra, in voga più all’estero, come in Francia, che
in Italia. Ha realizzato un linguaggio poco comune all’epoca, quando andava più
la musica operistica» spiega Danza che, tuttavia, conserva il forte desiderio
che venga reso il giusto omaggio, da parte della città, a tutti i suoi
musicisti. Ed è per questo che, tramite il da Bitonto, lancia la sua proposta: «Perché non organizzare una “bitontinata”, un
evento dedicato ai grandi della musica di Bitonto, come lo stesso Traetta, ma
anche Logroscino, La Rotella, Carelli?» .