L’immobile sottratto alla criminalità? Serve a Palazzo Gentile come deposito temporaneo e per finalità prettamente istituzionali.
A metterlo nero su bianco una delibera di Giunta di qualche giorno fa. Tutto ha inizio nel 2015, allorché corso Vittorio Emanuele si vede arricchire il patrimonio indisponibile di un locale, uso deposito, situato in pienissima zona 167, in via Domenico Ricapito, un tempo ad appannaggio della criminalità organizzata.
Alla luce, allora, delle normative attualmente in vigore – vedasi il Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché delle nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia – che, tra le altre cose, consente anche che “i beni immobili confiscati sono trasferiti per finalità istituzionali o sociali ovvero economiche, con vincolo di reimpiego dei proventi per finalità sociali, in via prioritaria, al patrimonio indisponibile del comune ove l’immobile è sito, ovvero al patrimonio indisponibile della Provincia, della Città metropolitana o della Regione”, il Comune ha deciso di muoversi di conseguenza. E di assegnare, dunque, questo immobile per finalità istituzionali al servizio dei Lavori pubblici.
In modo particolare “come locale deposito temporaneo di materiale vario rinveniente da rimozione di organi illuminanti e altri componenti dagli edifici scolastici comunali”.