Con riferimento alle affermazioni del Sindaco di Bitonto, rese per giustificare la revoca della mia nomina assessorile, rilascio alcune dichiarazioni, al solo fine di tutelare la mia immagine pubblica. Innanzitutto, e nonostante le opposte pretese, il dato di fatto oggettivo è che io sono stata presente presso le sedi istituzionali in modo assiduo, non meno assiduo di altri colleghi che non sono stati revocati, come risulta pure dagli appositi verbali.
Il Sindaco Abbaticchio, tuttavia, lamenta anche una mia presunta assenza “presso le strutture che hanno a che fare coi cittadini”. Si tratta, evidentemente, di un’accusa particolarmente scivolosa. Che significa “le strutture che hanno a che fare coi cittadini”? L’espressione è ambigua, indeterminata. E non a caso. Solo dalle accuse determinate, infatti, ci si può difendere in modo puntuale. Al proposito, dunque, posso solo riferire che alcuni dirigenti scolastici bitontini, al termine del mio mandato, mi hanno ringraziato, testualmente, “per l’ampia disponibilità, la costante presenza e il grande impegno”.
Diverse dalle giustificazioni addotte agli organi di informazione, però, sono quelle contenute nel provvedimento di revoca, in cui mi si contesta un difetto di comunicazione, nel senso che non avrei fornito al Sindaco di Bitonto “sufficienti e costanti aggiornamenti”. Viceversa, io e il Sindaco Abbaticchio eravamo in costante contatto, specialmente via whatsapp, di cui conservo ampia traccia, anche perché, avendo lui mille impegni istituzionali, spesso e volentieri anche all’esterno, quello era il modo più efficace per riuscire a raggiungerlo e ottenere un’interlocuzione con lui.