Nella prima
parte ho raccontato uno “spaccato” della mia esperienza di vita in tema di
salute e l’approdo positivo ad uno “stile di vita” sano e naturale, che mi ha
consentito una sostanziale autogestione della mia salute
La salute parte dal colon.
Se vengono
sostanzialmente rispettate le tre condizioni di salute accennate innanzi, il
sistema gastro-intestinale risulta efficiente e traggono vantaggio le nostre
attività quotidiane.
Se, viceversa,
si conduce una vita innaturale, caratterizzata da una dieta costituita da carne
e pesce, senza sufficiente movimento, si crea costipazione, con conseguenti
problemi digestivi e ne risulta alterato il nostro sistema di vita.
Dopo questa
delicatissima fase della mia vita, caratterizzata da ripetuti eventi stressanti
e conseguente riabilitazione, ancora in corso, mi permetto di dissentire dalla
classe medica mondiale sui principi e relative terapie che fornisce per questa
fondamentale materia della salute.
Chiarisco
subito quattro aspetti, in premessa:
1) Se qualcuno dovesse avere un problema di salute, deve
necessariamente rivolgersi da un medico, perché è il solo soggetto abilitato e
qualificato ad affrontare questo delicato problema;
2) In particolare, in caso di emergenza, il medico o lo
staff di un Pronto Soccorso, è l’unico attrezzato e titolato a farci superare
il “momento” difficile. Su questo non si discute;
3) Il mio argomentare prescinde dalla valutazione dei
medici in quanto persone, non ho nulla di personale nei loro confronti in
quanto, nella stragrande maggioranza di essi, sono bravi, coscienziosi,
scrupolosi, onesti, competenti e in molti casi aiutano veramente chi è in
difficoltà nel raggiungimento della salute. Se c’è un problema, tuttavia, è
quello di essere inseriti in un “sistema” sballato;
4) Occorre considerare un aspetto fondamentale: nel nostro
“percorso” di vita abbiamo ereditato delle informazioni, dalle quali abbiamo
generato delle “certezze” e le difendiamo in ogni circostanza. A me la vita ha
concesso l’opportunità e la fortuna di accedere ad altre conoscenze, attraverso
le quali mi hanno fatto scoprire un “mondo” quasi sconosciuto alle persone, di
essere in armonia con la Natura,
felice di non contribuire all’uccisione degli animali, nostri fratelli, e con
la scelta vegana, di salvaguardare l’Ambiente. Papa Benedetto XVI° ha detto di
recente: “dio non ama chi uccide”. Ippocrate (460 – 370 a.c.), considerato il
primo medico della Storia e studiato nelle Facoltà di Medicina, ha scritto, a
suo tempo: “La Natura,
medicatrice di tutti i mali”, seguito da Pitagora (600 a.c.) il quale, oltre ad
essere un matematico, era un grande filosofo al quale, la Chiesa Cattolica
dell’Inquisizione, bruciava sistematicamente tutti i suoi libri, fino al grande
pensatore Giordano Bruno (1548 – 1600 d.c.), precursore della filosofia
moderna, arso vivo a Campo dei Fiori, a Roma, per citarne alcuni, e per i quali
Papa Giovanni Paolo II° ha chiesto scusa all’umanità per gli orrori commessi
dalla stessa Chiesa Cattolica dell’epoca.
In
particolare, dissento sul concetto di malattia.
Dalla classe
medica è considerata un evento negativo, per cui il suo intervento terapeutico
è diretto contro di essa, solitamente, con l’utilizzo dei medicinali di sintesi.
L’Igienismo Naturale non dà certo la benvenuta
alla malattia, ma quest’ultima rappresenta un “segnale” di vitalità
dell’organismo, perché attraverso il corpo, ci sta avvertendo che qualcosa non
va nella nostra vita, la famosa “spia rossa”, e ci “invita” a non ripetere gli
errori precedenti. Essa è una “risposta” del Sistema Immunitario ad uno “stile
di vita” innaturale, per cui è discutibile intervenire su di essa perché
occorre risalire alle cause che l’hanno generata. Essa rappresenta l’estremo
tentativo del Sistema Immunitario di rimettere l’organismo in equilibrio.
In seguito il
Sistema Immunitario lo chiameremo S.I.
Le cause sono:
1) gli squilibri emozionali;
2) gli errori alimentari;
3) la sedentarietà;
4) l’inquinamento.
In seguito
alla malattia, possiamo notare che se apportiamo significativi cambiamenti al
nostro “stile di vita”, secondo i principi dell’Igienismo Naturale, essa si dissolve in modo definitivo e si auto-guarisce,
ma non si ripresenta perché sono state rimosse le cause che l’hanno generata.
E’
fondamentale acquisire una cultura igienista per attrezzarci a rispettare un
corpo fruttariano che la Natura
ha creato. Il corpo non va mai contro se stesso. Esso guarisce da solo. Occorre
riconoscere, tuttavia, che per la seconda e la terza causa possiamo intervenire
direttamente con risultati apprezzabili in tema di salute, per la prima e
quarta causa è un po’ più complicato perché è più difficile gestirle.
Se perseguiamo
nel nostro “stile di vita” errato a mezzo interventi terapeutici secondo i
metodi classici della classe medica mondiale, la malattia si può ripresentare
perché non si sono rimosse le cause che l’hanno generata.
Anche sulla
febbre, e via continuando, c’è motivo di dissenso.
Secondo la
classe medica, essa è un sintomo “molto pericoloso” per il quale occorre
intervenire tempestivamente per abbassarne i suoi valori con “tachipirina” o
altri medicinali, per evitare danni seri e complicazioni. Anche su questo si fa
del terrorismo. Con questo intervento terapeutico non sono da escludere
ricadute perchè la febbre non ha sviluppato il suo naturale corso e senza risalire
alle cause che l’hanno determinata.
Secondo
l’Igienismo Naturale essa è una “risposta” dell’organismo ad un disequilibrio
psico-fisico, per cui non va “attaccata”, tranne alcune eccezioni. Anzi, è
opportuno non interferire nella sua manifestazione e il suo sviluppo perché in
questa fase ha l’importante ruolo di bruciare le tossine e questo processo è
utile per rimettere il “sistema” in equilibrio. La prova provata sta nel fatto
che, qualora non si interferisce in questo processo, rispettando i “tempi” di
recupero del corpo, si auto-guarisce in modo definitivo. Già Parmenide (VI
a.c.) sosteneva, a suo tempo: “Datemi la potenza della febbre e farò
mirabilie”.
Allora, perché
si “guarisce” secondo i principi della classe medica?
Si guarisce,
malgrado i medici e le loro medicine.
I medici sono
bravissimi nella conoscenza del corpo umano, nei suoi vari aspetti, ma ignorano
le potenzialità dell’applicazione dei principi naturali per attivare e
assecondare il S.I. Alla fine è solo quest’ultimo che ci fa guarire. Ma perché
il S.I. possa esprimere tutte le sue potenzialità è necessario favorire questo
processo di auto-guarigione con una dieta compatibile per un organismo
fruttariano. Non bisogna solo interferire in questo processo.
E’ una fortuna
che il S.I. non è localizzabile nel corpo umano, altrimenti la classe medica,
nella sua filosofia interventista, lo bombarderebbe con i suoi veleni.
Chiariamo una
cosa: la frutta, la verdura cruda e, in genere, la dieta vegana non hanno alcun
potere terapeutico, ma svolgono un importante compito: di aiutare il S.I. ad
esprimere tutte le sue potenzialità in tema di auto-guarigione.
Talvolta, non
facciamoci ammaliare dalla spettacolarità di alcuni interventi chirurgici,
salvo alcuni strettamente necessari, dalle medicine prodigiose, dai trapianti
di organi, con gli immancabili rigetti, dalle colonscopie, dalle mammografie e
accertamenti vari perché questi interventi invasivi debilitano l’uomo e
compromettono un equilibrio psico-fisico che la Natura ha prodotto nella
sua evoluzione. Ormai, questo “sistema” è diventato, purtroppo, prassi consolidata.
E’
interessante sapere che questo “sistema” interventista può essere
tranquillamente evitato con una semplice prevenzione “a monte”, attraverso uno
“stile di vita” sano e naturale.
Le medicine e
i vaccini non risolvono i problemi di salute, piuttosto li aggravano.
Le c.d.
malattie iatrogene sono causate da medicinali e vaccini.
Cosa fa la
classe medica? Anziché dichiarare apertamente che le medicine e i vaccini
causano vere e proprie malattie, con conseguente allarme sociale, utilizza un
termine incomprensibile per nascondere una realtà.
Il Dr. Robert
Mendelshon, il più famoso pediatra di tutti i tempi, è arrivato a sostenere:
Il tuo bimbo
sta bene? Non andare dal medico o dal pediatra, te lo ammalerebbe!
Sta male? Non
andare dal medico o dal pediatra, te lo aggraverebbe!
Ci sei già
andata? Fa esattamente l’opposto di quanto ti ha detto e prescritto e non avrai
problemi!
Questa non è
un’esagerazione. I libri di Mendelsohn sono presenti in tutte le famiglie
americane. E’ arrivato a sostenere questo dopo che ha visto molti bambini
americani rovinati dalle medicine e dai vaccini.
Nell’antica
Roma, periodo che va dal 750 al 150
a.c., per ben 600 anni, era abolita la professione
medica perché avevano ereditato ed applicato gli insegnamenti di Ippocrate e
Pitagora. Gli antichi Romani si alimentavano con il cavolo crudo, orzo e ceci
abbrustoliti, bietole, rape, radicchio, crescione, fichi secchi, nocciole,
granturco ecc….ed erano in buona salute.
C’erano degli
ospedali per lenire le ferite causate dalle armi da taglio nelle battaglie, e
ad essi veniva insegnata la tecnica della disinfezione e delle fasciature.
Finchè si è
rispettato il suddetto regime alimentare naturale, questo popolo, insieme ai Greci
ed Egiziani, hanno dominato la
Storia antica con forza e vigore. Dopo il 150 a.c., periodo in cui si è
delineata la tendenza a privilegiare cibi denaturati, come la carne, con
sistemi di vita innaturali, e a manifestarsi una politica interventista in
campo medico, si è degenerata l’intera società, fino al suo decadimento.
La classe
medica mondiale ha impostato un “sistema” chiuso, una specie di “botte di
ferro”, all’interno del quale chi opera in conformità dei suoi principi,
sarebbe competente, accettato, ben integrato, con tutti i vantaggi che questo
comporta; chi opera all’esterno di questo “sistema”, sarebbe incompetente,
incosciente, disonesto, ciarlatano, fino al punto di essere perseguito
penalmente per abuso della professione medica.
In questo
“percorso” ha fatto credere all’umanità che tutto quello che si dice al suo
“interno” è giusto; tutto quello che si dice al suo “esterno” è sbagliato,
oppure, non provato scientificamente. Alla fine, gli stessi medici hanno finito
per crederci.
L’intervenuta
specializzazione e la sua frammentazione ha compromesso un intero “sistema”. Il
corpo umano non funziona a compartimenti, ma nel suo insieme. E’ discutibile
intervenire sul singolo organo, ma è più efficace promuovere il benessere
generale di tutto l’organismo, anche dal punto di vista psichico.
E’ vero che,
dal punto di vista statistico, è aumentata l’età media delle persone, favorita
da migliorate condizioni igieniche e considerata come un “successo” dalla
classe medica. Ma è pur vero che la gente, solitamente, si “trascina” con il
peggioramento delle condizioni di salute, talvolta, con accanimenti
terapeutici, con grave pregiudizio della qualità della vita. Non è tanto
importante vivere a lungo, ma “come” si vive.
In generale, possiamo riconoscere che
sono peggiorate le condizioni di salute delle persone. Molto spesso vediamo la classe medica
arrendersi di fronte a malattie gravi. La verità è che la gente muore ammalata,
invece dovrebbe “consumarsi” come una candela. Niente avviene per caso in
Natura, o per opera del destino. Siamo noi i veri artefici del nostro destino.
Secondo me, la
gente che muore ammalata “decreta” il fallimento della classe medica.
Le persone
sono solitamente “attente” alla propria salute. Si è notato ad un recente
convegno, tenutosi nella Sala “De Gennaro” della Basilica dei SS. Medici, sul
tema: “Cibo e salute” al quale hanno partecipato tantissime persone. Questo è
segno di “attenzione”.
La gente si
ammala perché mancano gli “strumenti” di conoscenza per una efficace azione di
prevenzione relativa al nostro “stile di vita”. E quando parlo di prevenzione,
non mi riferisco agli accertamenti sanitari. E’ il “sistema” così come
impostato dalla classe medica mondiale, attraverso principi quanto meno
discutibili, che induce la gente ad ammalarsi.
La classe
medica dovrebbe preoccuparsi dei bambini in sovrappeso, con una campagna di
informazione che deve interessare le istituzioni scolastiche e le famiglie, per
una corretta educazione alimentare e disincentivare il consumo di merendine,
patatine, caramelle e porcherie varie offerti in maniera disinvolta dal settore
agro-alimentare.
Ma la classe
medica è in condizione di offrire questi strumenti tecnici di prevenzione a
monte?
Attualmente credo
di no, la “strada” è tutta in salita.
Le cause sono
da ricercare nella formazione universitaria, dove si sono smarriti o ignorati i
principi di Ippocrate secondo il quale “La Natura, medicatrice di tutti i mali”. Si
privilegia il tecnicismo ai principi naturali. Perché sulle facciate delle
Università non si scrive, a caratteri cubitali, questo elementare principio:
“SOLO LA NATURA GUARISCE”.
E’
significativo sapere che i medici rappresentano il 50% dei malati di tutto il
mondo. E’ un dato statistico. Tra l’altro, sono tra i più pagati al mondo.
Tuttavia, i
medici più avveduti, scrupolosi ed onesti che ci sono, se ne stanno rendendo
conto, e si è delineata, al suo “interno”, una coscienza critica nei confronti
di un “sistema” sballato. Il sistema ospedaliero rappresenta la parte più discutibile
di questa contraddizione.