Che
per la comunità di Cassano all’Jonio quella di ieri sia stata una
giornata diversa dalle altre lo si vede appena entrati.
È
impossibile, infatti, non accorgersi delle gigantografie omaggianti
l’arrivo del nuovo vescovo (“Benvenuto don Francesco. La città
di Cassano all’Jonio saluta il suo nuovo pastore”), delle
locandine attaccate sui muri, degli strilli dei giornali (“Fedeli
e diocesi in festa, arriva il vescovo Savino”, recita
quello della “Gazzetta del sud”; “Oggi si insedia il
nuovo vescovo”, dice “La
Provincia”; “Si
insedia il nuovo vescovo, l’attesa dei giovani”
è il titolo del “Quotidiano”).
Aldilà
dei segni concreti, è proprio nell’aria che si sente il respiro di
novità, di una giornata di festa, e non solo perché è domenica e
la liturgia festeggia la ricorrenza della Trinità.
Già,
perché questa diocesi calabrese, sede della Chiesa cattolica
suffraganea dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, che sta passando
un momento davvero difficile sul tema della povertà e delle
difficoltà sociali, si aspetta davvero tanto dal nuovo pastore
arrivato da Bitonto. Che possa davvero aiutare i cosiddetti ultimi e
scartati. Ripetere le tante azioni e i segni dei tempi che hanno
segnato la sua esperienza nella città dell’olio. Continuare
l’operato di Nunzio Galantino, pugliese anche lui, che dopo 4 anni ha
lasciato la terra di Calabria per diventare segretario generale della
Conferenza episcopale italiana (Cei).
L’abbraccio
ufficiale a don Francesco Savino c’è stato nel pomeriggio, fuori
alla Cattedrale. Migliaia ad attenderlo e a salutarlo. Anche quelli
che fino a ieri erano i suoi concittadini, i bitontini, arrivati in
circa 500 con pullman e macchine.
In
prima fila i parroci i sindaci della diocesi e le forze dell’ordine.
Più ovviamente le istituzioni locali, e il primo a salutarlo è il
sindaco di Cassano all’Jonio, Giovanni Papasso, dal quale il neo
vescovo riceve le chiavi della città, realizzate dall’artista Gerardo Sacco.
«Dobbiamo
lavorare insieme per individuare le giuste politiche per disegnare un
futuro migliore, facendo leva sulle sue possibilità. Questo per noi
è un momento memorabile. Lei oggi entra nella chiesa della Calabria
con i fedeli, i sacerdoti, la sua presenza è già un dono prezioso
per questa comunità che vive, soffre e non ha perso la speranza», è
il messaggio d’auguri del primo cittadino cassanese.
Un
messaggio lo legge anche il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio,
secondo cui «don
Ciccio Savino non è solo un sacerdote, è un patrimonio sociale.
Aiutatelo col volontariato, perché è un leader sociale e, se
seguito, è in grado di cambiare il mondo che lo circonda. Ci saranno
passi in avanti se la sinergia sarà forte».
Un
abbraccio arriva anche dal prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, e
da un esponente della Regione Calabria, della quale l’ex rettore
della basilica Santi Medici ha preso la cittadinanza.
Poi
ci pensa lui, don Francesco, a scaldare i cuori della piazza e di una
folla che ieri sembrava avesse iniziato una nuova vita. Una comunità
simile a una nave in gran tempesta che si affida al nuovo nocchiero.
E
lui, il nuovo timoniere, ha le idee chiare. «Sono
onorato di essere stato mandato in Calabria da papa Francesco ad
essere vescovo di una diocesi bella e storica. La terra calabra è
terra di uomini e di donne capaci di fare sintesi tra le ragioni del
cuore e quella della ragione, e tra tradizione e modernità.
È
tempo di osare l’aurora nonostante la notte, ciascuno nel suo ruolo.
C’è un valore fondamentale: la sussidiarietà verticale che deve
unirsi con quella circolare, che deve anteporre sempre il bene
comune, il bene di tutti, nel rispetto dell’autonomia della politica
che è laica e deve essere una laicità positiva».
Poi
tutti in chiesa per l’inizio del ministero episcopale.
Il
“nostro” don Ciccio è pronto per la sua nuova vita.