Il rilancio dell’ASP Maria Cristina di Savoia è un’impresa quasi impossibile. Ne è certo anche il neo commissario Marco Preverin.
Come prevedibile da tempo, l’analisi delle documentazioni non ha lasciato spazio a dubbi. Il debito maturato dall’ente è troppo grande per poter essere risolto senza fondi esterni.
Sarebbe questo il primo dato emerso durante il tavolo tecnico tenutosi in Regione lo scorso giovedì, alla presenza di rappresentanti del comune di Bitonto, dei dirigenti dell’ASL, dell’ARCA e dell’ARPA, dei dipendenti e dei loro rappresentanti sindacali.
Se per risollevare le sorti dello storico istituto ci vorrà un miracolo, per il futuro del personale basterebbe invece l’umanità di tutte le parti in causa. In questo periodo, in realtà, più volte latitante.
Dopo 28 mesi di stipendi arretrati, di promesse non mantenute e di tristezze, i 17 dipendenti hanno visto per la prima volta un piccolo spiraglio di luce. Il ricollocamento, unica via di uscita, come certificato anche da Preverin, sembra essere meno lontano e tutti sembrano pronti ad ignorare i diversi colori politici e a cooperare.
Durante l’incontro di giovedì, infatti, l’ARCA avrebbe infatti già avanzato l’idea di assorbire due unità di categoria B. Più modesta la proposta invece del comune di Bitonto. Come piegato dall’assessore Gaetano De Palma, il Piano del fabbisogno 2018 di Palazzo Gentile vede la necessità di assunzione di una categoria B3 fulltime. Previo rispetto delle procedure previste dalla norma, potrebbe essere possibile dunque pensare ad una mobilità di un dipendente del Maria Cristina. Incassata da ASL e ARPA la promessa di collaborare, mentre sorda all’invito è sembrata proprio la stessa Regione.
Dalle parole si potrebbe passare ai fatti entro due settimane. E i dipendenti non intendono aspettare oltre. Se non ci sarà nulla di concreto, sono pronti infatti a ricominciare lo sciopero della fame.
D’altronde è stata proprio la loro protesta, unita alle dimissioni del consiglio d’amministrazione, a far accendere i riflettori sulla loro condizione e ad accelerare il processo di risoluzione dei problemi.