Sulla toponomastica della città, piazzetta San Silvestro non esiste.
Forse perché è un po’ difficile ridisegnare su una cartina un cuore.
Già, perché questo slargo che d’improvviso s’apre su vico Filippo Massarenghi era (e vorremmo scrivere “ancora è”) il muscolo vitale del nostro centro storico.
Proprio lì, auspice l’Associazione Culturale Liberi Cittadini
Bitonto, si è dato il varo alla prima edizione dell’evento “Fior di Mandorlo”, in cui Cosimo Bellifemine, esponente di un’antica
famiglia di gelatai a Bitonto, ha proposto all’attenzione dei presenti una
bevanda a base di “fior di mandorla”,
già prodotta in passato, e ottenuta attraverso l’utilizzo di antiche ricette di
famiglia, gelosamente custodite nel tempo. La silente e immota piazzetta si è
presto ammantata del gusto autentico di un passato mai domo, proprio mentre i balli
e i canti del gruppo Re Pambanélle la animavano, intervallando
i maliosi versi poetici di Michele
Muschitiello.
Dopo la presentazione dell’evento
e di alcuni prodotti mandorlati, i presenti sono stati invitati alla
degustazione presso un piccolo stand che ha saputo ospitare, esaltandole, le
mille espressioni della mandorla, nei suoi tipici dolci caserecci, torroni,
noccioli zuccherati e cotti al forno, biscotti e latte di mandorla. Il sig.
Bellifemine ricorda l’antica saggezza e i metodi di lavorazione della mandorla:
“Più di sessant’anni fa macinavo le
mandorle con la bottiglia e ascoltavo attentamente mia madre che parlava dei
mille utilizzi della mandorla”. E continua: “Questo mi ha indotto a credere che si potesse fare un prodotto di
mandorla pura, il Fior di mandorla,
appunto. La bevanda che ho realizzato è un alimento sano e naturale, in quanto
ottenuto da prodotto puro, ricco di vitamine e sali minerali”.
E conclude: “Sono possibili già oggi anche usi industriali della bevanda, visto che
non si è ancora pensato ad una bevanda pura, senza alcun conservante. È inoltre
possibile realizzare, dal residuo di questo prodotto, anche un ottimo
caramellato”.
Scopo dell’iniziativa è, dunque,
quello di valorizzare il prodotto locale.
A tal proposito la serata non
avrebbe potuto avere testimonialmigliore di Francesca Dellorusso,
giovane e nota imprenditrice del settore, responsabile della Masseria Didattica Donna Francesca a Mariotto.
“La mandorla è una produzione-madre nell’agricoltura, che oggi si tenta
di rilanciare, attraverso i suoi molteplici utilizzi”, ha spiegato
l’imprenditrice, “il latte di mandorla può
sostituire il latte vaccino nei casi d’intolleranza di bambini, adulti, o
nell’ambito delle diete per vegani. I Bellifemine stanno tentando di rinverdire
la tradizione del fior di mandorla come prodotto puro, che si è andata perdendo
col tempo”.
La serata volge al termine, le
note musicali si affievoliscono e l’allegro folklore si dirada coll’ultimo
vento d’estate, mentre il tavolo del gazebo, ormai orbo delle antiche
prelibatezze, ci dice del gradimento di una fascinosa serata. La mandorla ha
vinto la sua sfida e la piazzetta può ora riprendersi la sua antica compostezza.