Le
musiche di sottofondo erano ben chiare e non affatto casuali. La
sigla di “Pinocchio”, il bambino burattino più famoso del mondo
che vedeva crescere il naso dopo ogni menzogna. “Parole, parole,
parole”, cantata da Mina e Alberto Lupo nel 1972.
Le
richieste, poi, ancora più limpide: un 118
che continui ad avere il medico a bordo dell’ambulanza. Un Punto di
Primo Intervento avanzato e operativo h24. Un potenziamento di tutti
i servizi erogati dal Presidio territoriale ambulatoriale al servizio
della popolazione.
Ma
i cittadini che ieri hanno risposto alla manifestazione voluta e
organizzata da Domenico Damascelli sfidando anche un tempo
inclemente, rappresentavano una comunità stanca dei continui scippi
all’ei fu ospedale cittadino. Delle continue promesse e impegni mai
mantenuti. Di essere trattati da periferia nonostante un territorio
che si estende fino ad Altamura. Di dover pagare quello che sembra un
disegno politico nato prima con Raffaele Fitto, proseguito poi da
Nichi Vendola e preso in consegna anche da Michele Emiliano.
Davanti
al nosocomio cittadino, dunque, si sono affollati politici (sia di
maggioranza che di opposizione), associazioni, volontari, personale
medico, alcuni ultras dell’Us Bitonto, il Partito delle donne, cittadini comuni.
Giovanni
Ciccarone (Progetto comune), Filippo D’Acciò (Città democratica),Christian Farella (Gruppo misto), Francesco Paolo Ricci (Partito
democratico), Carmela Rossiello (Forza Italia) hanno sottolineato che
mai iniziative del genere possono avere colore politico. Solo tutti
insieme – è stato il refrain – si può difendere la dignità di
una comunità che ha già pagato tanto sulla sua pelle. Che ha visto
un ospedale depauperato e spogliato giorno dopo giorno con la
promessa di diventare un importante presidio per il territorio, un
Poliambulatorio di terzo livello. Ma come può diventarlo se c’è
l’idea di togliere il medico dall’ambulanza, di mettere un’auto
medicalizzata che però dovrà servire anche le città limitrofe, di
rendere il Punto di primo intervento aperto soltanto dalle 8 alle 20?
“L’auto
medicalizzata– hanno spiegato Rosalba Cassano (Consulta del Volontariato) e Marilena Ciocia (Ccm) – è
soltanto un modo per ridurre ancora i costi. Nonostante siamo una
presenza attiva sul territorio, non veniamo coinvolti ai tavoli
tecnici, e questa è un’altra grave ingiustizia”.
“La
manifestazione va fatta nelle sedi opportune e non qui – ha
suggerito Francesco Scauro, assessore comunale al Welfare -.Se per Bitonto nel 2002 hanno fatto una scelta, adesso è arrivato il
momento di dare al territorio l’assistenza sanitaria di cui
necessita. Bisogna andare a chi in questo momento decide, e cioè la
Regione Puglia perché il direttore generale mette soltanto in
pratica quello che gli viene imposto. Deve essere il governo
regionale a rivedere quelle che sono le norme in campo”.
Anche
il “padrone di casa”, Domenico Damascelli, non le ha mandate
certe a dire, “per
difendere la dignità di una comunità stanca di menzogne”. Il
dito è puntato contro il presidente regionale – e assessore alla
Sanità – Michele Emiliano, reo di non aver mantenuto la promessa
fatta proprio nella città dell’olio il 16 novembre 2014. Era il
tempo delle primarie piddine per scegliere il candidato governatore
del tacco d’Italia.
E
l’ex magistrato diceva: “Se
qualcuno lo ha promesso (Poliambulatorio
di terzo livello, ndr), lo doveva mantenere. Quello che attendete si farà sicuramente, anche
perché creerebbe vantaggi anche al San Paolo”(http://www.dabitonto.com/politica/r/la-promessa-di-michele-emiliano-bitonto-avra-il-suo-poliambulatorio-di-terzo-livello/4746.htm). Lo ricordava anche uno dei tanti striscioni esposti in via Comes.
“Non
solo non sta mantenendo quanto promesso – ha
ricordato l’ex vicesindaco bitontino – ma
non sta neanche avendo un occhio di riguardo per il nostro ospedale.
Io lo sto sollecitando dal 6 agosto, e un paio di mesi fa gli ho
anche scritto una lettera. È lui che ci deve dare garanzie, non il
direttore generale Vito Montanaro”.
Accanto
alla battaglia dei bitontini c’è anche il sindaco Michele
Abbaticchio, che seppur assente per motivi di salute, ha voluto
esserci con un messaggio secco e chiaro: “Stiamo lavorando affinché ci sia un potenziamento dei nostri servizi sanitari, e anche per questo sono in contatto periodico con il direttore generale Montanaro“