«Fino a quando il Papa non è entrato nel salone per pranzare con noi non avevo ancora realizzato mentalmente cosa mi stesse accadendo. Quando si è seduto accanto a me, mi ha stretto la mano e ci siamo parlati. Gli ho raccontato la mia storia ed è stato qui che mi sono commosso. Poi gli ho consegnato delle lettere da parte della Fondazione Opera Santi Medici Cosma e Damiano».
Emozionante il racconto di un residente della Casa Alloggio Raggio di Sole che, la scorsa domenica, ha partecipato al pranzo organizzato dal Papa Francesco presso l’aula Paolo VI in occasione della Giornata mondiale dei poveri, giunta alla sua terza edizione. La celebrazione di quest’ultima è partita con una messa.
«Sono stato molto contento di condividere il pranzo con tanta gente, ognuno con una propria storia. Non so se mi ricapiterà di nuovo, non dimenticherò mai questa esperienza. Il Papa mi ha detto di essere forte perché guardandomi gli davo l’impressione già di esserlo e di pensare ai miei nipoti di cui gli avevo parlato. Se potessi descrivere con una parola quello che ho vissuto, sceglierei la speranza perché quella non l’ho mai persa».
Insieme a lui, questa esperienza l’hanno vissuta altri quattro residenti della Casa Alloggio Raggio di Sole, uno della Casa Accoglienza Xenia, due ospiti della Comunità Lorusso Cipparoli e due famiglie dei servizi socio educativi Padre Pino Puglisi, tutte realtà che sono inserite all’interno della Fondazione Opera Santi Medici. Quattro operatori, facenti parte di questa grande famiglia, hanno accompagnati.
«Durante la messa abbiamo consegnato dei doni al Papa –ci ha raccontato una delle famiglie dei servizi socio-educativi-. Poi abbiamo partecipato al pranzo e il nostro tavolo era molto vicino al suo. È stata una giornata ricca di emozioni. Le nostre figlie sono rimaste solo un po’ deluse dal fatto che volevano scattare una foto con il Papa per avere un ricordo o per lo meno parlargli. Lo avrebbero ringraziato per l’operato».
«Alla fine del pranzo ci hanno consegnato un sacco con dentro pasta e olio. Siamo molto grati per questo dono. È stato un bel gesto. Custodiremo questa esperienza sempre nel nostro cuore. È stato bello soprattutto vedere le nostre figlie ritornare a casa stanche ma felici».
Quello che il Papa ha fatto è stato puntare il dito contro l’indifferenza di molti a discapito di queste realtà, “Si va di fretta senza preoccuparsi che le distanze aumentano, che la bramosia di pochi accresce la povertà di molti”. È per questo che il suo è stato un caloroso abbraccio nei loro confronti, quindi anche delle realtà bitontine presenti a questa Giornata mondiale della povertà.