Anche
a Bitonto il messaggio dei grillini è uno e forte: l’Italia deve
uscire dall’euro e recuperare la propria sovranità monetaria. I
motivi, a loro detta, sarebbero tanti: è una moneta lontani anni
luce da quella pensata dai padri fondatori europei e dagli stessi
Trattati; avrebbe aumentato – e farà aumentare ancora – il
debito pubblico italiano, ammazzato le piccole e medie imprese
riducendo la competitività, l’occupazione e l’attrazione di
investimenti dall’estero; avrebbe fatto disastri anche nel resto
d’Europa.
Per
questo, allora, bisogna andare #fuoridall’euro,e per farlo i militanti del Movimento 5Stelle (Bitonto in Movimento)
hanno iniziato nel weekend la raccolta firme per il referendum
consultivo. Il percorso però è lungo, perché la Costituzione non
prevede tali tipi di referendum, e quindi è necessario dapprima
approvare una legge costituzionale (sotto forma di legge di
iniziativa popolare con 50 mila firme da presentare entro 6 mesi), e
poi approvare la legge secondo le modalità previste dall’articolo
138 della Costituzione. I grillini, però, contano di depositare la
legge in Cassazione a maggio 2015 in modo tale da consentire agli
italiani di andare alle urne tra un anno esatto.
«Noi
contestiamo e vogliamo cambiare un impianto giuridico dell’euro che
ha fallito – spiega
Francesco Cariello, il deputato nostrano pentastellato – e
quindi i regolamenti comunitari che hanno determinato una politica
economica non più autonoma. Ed è un dato di fatto che questa
situazione ha creato un crollo di tutta l’economia europea, perché
non c’è nessun Paese che ha l’euro che cresce più dell’1%».
Il
progetto euro – è il ritornello – ha fallito, bisogna prenderne
atto e rivederlo per migliorarlo.
Già,
ma come? «Ponendo
la fuoriuscita dell’Italia – ripete
– perché
prima ne usciamo e prima ci salviamo, anche se questo vorrebbe dire
negoziare una serie di impianti. E se non sfruttiamo questa
occasione, questo referendum, sarà poi più difficile. Da un lato
vogliamo informare il cittadino di quelli che sono stati gli ultimi
15 anni e ciò che ha portato realmente a questa condizione
economica, di cui l’euro è parte determinante e causa principale, e
poi vogliamo farlo esprimere sul proprio futuro».
Fuori
dall’euro sì, ma l’alternativa? «La
decideremo insieme all’Europa – conclude
Cariello – perché
il problema non è solo italiano, ma di tutti gli stati membri, e nel
momento in cui l’Italia viene meno, il progetto euro non ha più
futuro e quindi automaticamente si tornerà alle monete nazionali
oppure a un regime monetario diverso e da inventare. Ma che sia in
grado di supportare la crescita economica e il lavoro, con
l’occupazione che sta crollando ovunque».