La
deputata Mara Carfagna e il senatore Maurizio Gasparri, ormai ospite
fisso degli appuntamenti bitontini di Forza Italia, insieme al
coordinatore regionale Luigi Vitali, sono intervenuti ieri a Bitonto
per incontrare i simpatizzanti del principale partito di
centrodestra. Politica estera, economia e prospettive future del
centrodestra regionale e nazionale sono stati gli argomenti di cui si
è discusso nell’incontro “L’Italia che riparte”, ospitati
dalla sezione cittadina del partito creato da Silvio Berlusconi e
intervistati dal giornalista Enzo Magistà, direttore del Tg Norba.
Ad
accogliere i due ospiti, il sindaco Michele Abbaticchio, il
consigliere comunale e regionale Domenico Damascelli e il consigliereCarmela Rossiello. Nel presentare i due ospiti Damascelli ha
aspramente criticato l’amministrazione regionale, colpevole, a suo
dire, di essere disattenta e di non prendere posizione su autorità
portuali e sanità: «Disse
che avrebbe ripristinato i servizi essenziali, almeno il laboratorio
analisi, per garantire le cronicità delle persone più deboli. Non è
possibile trovare 22 milioni di euro per le emergenze e non trovare
cotone nei punti di primo intervento per le medicazioni, un medico a
bordo dei 118. Per recuperare i fondi dobbiamo tagliare sulle
consulenze esterne, non certo pescare dalle tasche dei cittadini.
Speravo in un cambiamento, ma invece si sta passando dalla padella
alla brace. Avevamo proposto che la Puglia, prima produttrice di
olio, si costituisse parte civile nel processo verso quelle aziende
che hanno truffato i cittadini e il presidente ha finalmente
accettato. Vogliamo una regione più presente, che non stia solo a
giocare sui social, ma che si confronti con gli amministratori del
territorio. Vogliamo istituire un nuovo corpo di polizia di vigilanza
rurale, usando tutte quegli agenti della polizia provinciale.
Vogliamo una nomina alla sanità dopo sei mesi dalla formazione del
consiglio regionale, fondamentale per l’inizio delle attività di
controllo».
Maurizio
Gasparri, invece, parte dalla politica estera per ricordare il merito
del governo Berlusconi dell’aver messo attorno ad un tavolo americani
e russi e nell’aver difeso l’ex leader libico Gheddafi: «La
situazione sotto il suo governo era sicuramente migliore di quella
attuale, in cui la Libia è preda delle faide».
Sotto
accusa da parte del vicepresidente del Senato è invece la politica
attuale, colpevole di voler imporre sanzioni alla Russia, ostacolando
il commercio tra i due Paesi, la politica di austerità «da
suicidio»
imposta da «governi
non eletti dai cittadini»,
la «macelleria
sociale della riforma Fornero»
e l‘Imu sui terreni agricoli, argomento sul quale la sezione
bitontina di Fi si è data molto da fare per manifestare il dissenso:
«Siamo
in una situazione di assenza di democrazia».
«È
necessario che si abbassino le tasse per favorire la crescita»
continua l’ex ministro, criticando l’«uso
politico della magistratura fatto dalla sinistra per sbarazzarsi di
avversari che non riusciva a sconfiggere»,
ma volgendo uno sgardo critico anche a destra, dove «l’essere
divisi disorienta e confonde gli elettori, favorendo
l’astensionismo».
Non può, quindi, mancare una frecciatina a chi ha diviso lo
schieramento «finendo
in liste dallo 0,1%».
Dello
stesso parere Mara Carfagna, convinta che anche in Puglia e nel Sud,
la vittoria del centrosinistra in molte regioni, negli ultimi anni,
sia dovuta non a meriti del centrosinistra, ma a demeriti del
centrodestra diviso. E sul futuro dello schieramento aggiunge: «Il
centrodestra non potrà mai essere a trazione leghista, ma non può
che essere a trazione forzista, perchè solo Forza Italia ha la
capacità di rappresentare Nord, Centro e Sud».
«Attribuire
le cause della crisi attuale al governo Berlusconi significa dire una
falsità. Sappiamo tutti quali siano le cause, che travalicano i
confini nazionali, partendo dagli Stati Uniti e passando poi in
Europa attraverso la crisi greca. L’Italia ha cercato di reagire
rivendicando sovranità, cosa che non è piaciuta all’Europa a
trazione tedesca che ha poi attuato un colpo di stato a colpi di
spread, imponendo governi non eletti –
continua – Il
governo Berlusconi ha fatto tante cose buone, come la riforma del
mercato del lavoro (riforma
Biagi, ndr), che
ha creato un milione e mezzo di posti di lavoro, la riforma delle
pensioni, poi smantellata dalla sinistra, la legge sulla sicurezza,
sullo stalking e ha avuto una posizione rispettabile in politica
estera. Noi abbiamo lasciato l’Italia in una situazione migliore».