Prosegue la campagna elettorale per le europee 2014 per la lista “L’altra Europa per Tsipras”. Nei giorni scorsi, infatti, il circolo cittadino di “Sinistra Ecologia Libertà” ha ospitato il commercialista molfettese Gaetano Cataldo, detto Gano, impegnato come capolista, nella corsa per Bruxelles, per la lista di sinistra e appoggiato dai vendoliani bitontini.
“Le previsioni annunciano un astensionismo record. L’Europa ha scarso mordente, nonostante per le nostre generazioni sia il punto di partenza. E’ dunque necessario parlarne il più possibile in questi ultimi giorni di campagna elettorale” introduce Cataldo non nascondendo il proprio ottimismo sull’esito della competizione elettorale: “Credo che ci siano buone possibilità affinchè una forza di sinistra come noi ritorni nel Parlamento Europeo. Possiamo superare la soglia del 4%. Dobbiamo crederci”.
Una forza che, per l’ospite, deve necessariamente essere impegnata sui temi classici della sinistra, come il lavoro, sulla questione ambientale e sui diritti civili: “Non è immaginabile, al giorno d’oggi, una sinistra che non sia in grado di tenere insieme questi tre argomenti”.
“Le politiche di austerity hanno prodotto un aumento del debito pubblico, in rapporto al Pil, hanno incrementato la disoccupazione e hanno ridotto i redditi – prosegue Cataldo – In altri Paesi hanno avviato politiche di sostegno al reddito, perché avere una continuità di reddito dopola perdita del lavoro, permette di non essere più sotto ricatto. Non è una battaglia per parassiti, ma di civiltà, contro lavoro nero e criminalità. Deve esserci un controllo sociale del debito e per far questo la Banca Centrale Europea deve fare la banca centrale, alla stregua della Federal Reserve negli Usa. Deve, cioè, essere in grado di prestare soldi non solo a banche, ma agli Stati. Bisogna intervenire sui paradisi fiscali e uniformare le leggi. Lo stesso dicasi sull’immigrazione, dove l’Italia sta facendo una brutta figura. Manca una legge organica sulla questione. La nostra legislazione è da rivedere, abolendo la Bossi-Fini e introducendo nuove regole sull’asilo politico. Non possiamo trattenere per tanti mesi, in attesa di un permesso di soggiorno, uomini e donne in luoghi spesso indegni come i Cie”.
Sull’argomento il candidato non risparmia dure accuse ad una parte dell’imprenditoria italiana colpevole di sfruttare, specialmente in agricoltura, l’immigrazione: “Il lavoro dei migranti, inoltre, alimenta il nostro sistema contributivo. Non abbiamo alcuna emergenza immigrazione. La verità è che non siamo in grado di creare un vero sistema di accoglienza. Necessita, quindi, stabilire canali comunicativi e umanitari per l’accoglienza e la salvaguardia della vita di tutte le donne e di tutti gli uomini in fuga da guerre e miseria”.
Sulla questione ambientale, infine, Cataldo ricorda come la riconversione ecologica dell’economia e l’attenzione alla prevenzione dei dissesti idrogeologici possa incentivare la ricerca e creare lavoro.