La domanda è lecita.
Almeno finché viene permesso ad un libero cittadino di porsela.
Di questi tempi, purtroppo, non è sicuro che ciò possa accadere.
Come procedono i lavori della commissione bipartisan sulla sanità?
Un po’ di cronistoria.
Dunque. Il 25 giugno scorso, in un consiglio monotematico accorato, ma, ripeto, poco “incazzato” sulla sanità bitontina, che versa in stato comatoso, i componenti la massima assise cittadina decisero di varare una commissione bipartisan, che vagliasse al microscopio la tragica situazione.
Quella sera, tutti sembrarono concitati e desiderosi di agire al più presto per evitare il tracollo definitivo dei servizi socio-sanitari bitontini.
Un tracollo, che, in fondo, va in scena da almeno venticinque anni.
Ma transeat…
Insomma, durante la discussione, che non mancò di retorici palleggiamenti di responsabilità e sterili accuse, emerse anche la volontà di aprire il soggetto paritario nascente – in effetti, formato qualche giorno dopo, con rappresentanti di maggioranza e opposizione, oltre che dall’assessore Scauro – anche ad associazioni e comitati che conoscessero a fondo la realtà sanitaria locale.
Dunque, in cosa, finora, quei nobili proponimenti si sono tradotti?
E’ svanita la tempestività auspicata come salvifica?
La città – intesa come comunità, ma pure come insieme di utenti e pazienti – com’è normale che sia, esige risposte.
Attendiamo…