Meno
soldi per l’acquisto di pubblicazioni e giornali, per la
manutenzione ordinaria e riparazione automezzi e dei beni di valore
culturale, storico e artistico, e per la maggior parte delle bollette.
Più spese per carta, cancelleria e stampati, manutenzione ordinaria
degli immobili, buoni pasto e per la mensa del personale ma
soprattutto per l’organizzazione di manifestazioni e convegni.
È
un bilancio in chiaroscuro quello che soldipubblici.gov.it, il
portale del governo creato un paio di mesi fa per mettere a nudo
tutte le spese delle pubbliche amministrazioni, fa per Palazzo
Gentile. Che si dimostra “disciplinato” e in regime di spending
review per quanto riguarda (alcuni) canoni e i servizi di trasporto,
ma in deciso aumento di spesa per quanto riguarda altri settori.
Rispetto
al 2013, infatti, da corso Vittorio Emanuele hanno tagliato la spesa
per le pubblicazioni, giornali e riviste (poco più di 19mila e 700
euro contro gli oltre 47mila dell’anno prima) e per la manutenzione
ordinaria di riparazione di automezzi (spesi nel 2014 poco meno di
13mila euro contro i 15.500 dell’anno precedente).
Sempre
in tema di manutenzione è singolare, inoltre, il risparmio sui beni
di valore culturale, storico, artistico e archeologico, con “soli”
11mila euro investiti invece dei 436mila del 2013, per i contratti
di servizio per trasporto (544mila euro e non più gli oltre 841mila) e per i noleggi (da 74mila a poco più di 52mila).
All’ombra
dell’olivo si è tagliato anche sui carburanti, combustibili e
lubrificanti (nel 2013 si spendeva 39 mila euro, nel 2014 ben 20 mila
in meno, e una sciocchezza rispetto ai 242mila euro di Altamura), sui
canoni dell’energia elettrica (– 400mila rispetto all’anno
precedente), per l’acqua (40mila euro di risparmio) e per il
riscaldamento (il taglio è stato di 60mila euro in un anno), mentre
invece è lievitato, ma di soli 130 euro, il costo delle bollette
telefoniche, e soprattutto per le utenze e canoni per altri servizi
(non è dato sapere quali siano, ma l’incremento è stato di oltre
100mila euro perché era quasi 5 mila nel 2013, contro i 105mila
nell’anno appena finito).
E,
a proposito di aumenti clamorosi, secondo i dati forniti dal portale
del governo, nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle da Palazzo
Gentile hanno pensato bene di alzare le spese per l’organizzazione di
convegni e manifestazioni.
Se circa 24 mesi fa, infatti, la spesa è
stata di soli 40 mila euro, nel 2014 ha toccato la quota di 376mila e
di cui soltanto 44mila usciti fuori a dicembre.
Un
innalzamento davvero considerevole, ma che mette Bitonto alla pari
degli altri Comuni pugliesi, perché anche anche Foggia, Trani e
Barletta hanno più che raddoppiato questa voce di spesa.
Sono
saliti anche i costi sull’acquisto di carta, cancelleria e stampati,che da circa 51mila si sono attestati a oltre 63mila, di cui 5.262,90
spesi a dicembre (noccioline rispetto ai 90mila di Monopoli e ai
142.226 euro di Gravina in Puglia), e il segno più va anche alla
manutenzione degli immobili (+
80mila euro), alle altre spese di manutenzione ordinaria e
riparazioni (è impossibile
capire cosa faccia parte di queste categoria, ma tant’è che
l’importo è salito di oltre 60mila euro) e assistenza informatica
(poco più di 700 euro).
Cresciuta,
infine, anche per la spesa per i buoni pasto e mensa per il
personale, passata dai quasi 20mila nel 2013 agli oltre 36mila
nell’anno appena finito.