Damascelli lancia l’accusa: «In due anni a Bitonto si è
passati dal no deciso alla Città metropolitana, alla (molto
probabile) candidatura di
Abbaticchio».
Il sindaco non ci sta e replica: «Confermo il mio “no” alla Città
metropolitana, ma la legge ci dice di starci dentro».
A un mese esatto dalle
elezioni del Consiglio metropolitanoe a pochi giorni dalla chiusura della presentazione delle candidature ufficiali,
il clima politico si fa rovente e sempre più acceso.
E, dopo le polemiche tutte
rigorosamente in casa centrosinistra tra il Partito democratico (Franco Natilla
in primis) e il primo cittadino, ora fa irruzione anche il centrodestra. E lo
fa con il capogruppo Forza Italia in Consiglio comunale Domenico Damascelli che, ai microfoni di “Puntotv”, dice la sua
sulla questione, accusando Abbaticchio di “camaleontismo”.
«Nell’ottobre 2012 tutta l’assise comunale ha detto no
all’ingresso di Bitonto nella Città metropolitana– sottolinea l’ex vicesindaco – ma invece di continuare su questa
scelta per evitare un grande scempio ai Comuni limitrofi la città di Bari, è
improvvisamente calato il silenzio, un sipario che nessuno si aspettava. Non
possiamo nutrire carriere politiche sulle macerie della città». Anche
Damascelli, allora, è convinto che il sindaco stia “usando” Bitonto per far
collezione di cariche politiche e pubbliche.
«E’ una assurdità che la Città metropolitana debba
riguardare e unire entità territoriali completamente diverse tra loro – ragiona il
vicepresidente provinciale vicario di Forza Italia – perché Bitonto,
Alberobello con Locorotondo e Gravina con Poggiorsini non hanno nulla a che
fare con questo nuovo ente».
Damascelli, poi, non
esclude l’idea di un listone unico centrodestra – centrosinistra alle elezioni
del Consiglio metropolitano, «ma tutto questo conta poco, perché rischiamo
di diventare periferia di altri Comuni».
Le parole del forzista non
sono piaciute al sindaco, che ha replicato attraverso un post pubblicato su
Facebook.
«No alla Città metropolitana. Come spiegato, lo
confermo. Ma la legge ci dice di starci dentro. A meno che un Comune a noi
confinante come, per esempio, Altamura, governato dal centrodestra, dica “no”
ed esca manifestando di aderire ad altra ex Provincia, perché a questa
confinante».
«In assenza di questo – spiega
Abbaticchio – la legge ci consente di fare due cose: o entrare con una
elezione molto complessa (perché richiede appoggi di o da altri amministratori
di altri Comuni) nell’organo che gestirà la Città metropolitana (il Consiglio
metropolitano, ndr), se ne siamo capaci politicamente; o non entrare
nell’organo di gestione, restando nella Città metropolitana e accettando le
conseguenze di decisioni di altri e basta».
Insomma – dice il sindaco –
la legge impone a Bitonto di aderire nella Città metropolitana, e resta di
capire se farlo da protagonisti attivi o passivi.
«Io ho scelto la prima opzione», chiosa in
chiusura il primo cittadino, che rumors sempre più insistenti darebbero per
candidato.