Sarà per l’aria
condizionata in aula, per l’avvicinarsi delle vacanze o per i punti all’ordine
del giorno non troppo spinosi, certo è che il Consiglio comunale di ieri sera è stato
tutt’altro che bollente.
Nonostante qualche
stoccata all’amministrazione comunale, il clima si è rivelato disteso.
Merito anche della
condivisione sui due argomenti trattati.
Ad aprire l’assise,
l’analisi della Carta di Pisa.
Frutto di Avviso Pubblico, la rete di enti locali
che si occupa di diffondere la cultura della legalità e della trasparenza, il
Codice Etico viene sottoposto all’attenzione delle amministrazioni per chiedere
maggior rigore in tema di legalità. La sottoscrizione dello stesso si estende
anche a tutti i consiglieri.
«Nulla
di nuovo» per Giuseppe
Fioriello.
«Superfluo
ribadire principi etici e morali che ogni persona dovrebbe conoscere e
applicare» ha affermato il consigliere dell’Italia Dei
Valori, per il quale il documento avrebbe meritato l’astensione, anche perché
lontano da quelli che sono i veri problemi che la città vive.
«L’approvazione
potrebbe servire solo a far ritrovare la fiducia dei cittadini nei confronti
delle istituzioni. Per questo il mio voto sarà favorevole», ha continuato.
Le osservazioni di
Fioriello sono state poi sposate anche dalla minoranza.
«Un
buon amministratore non ha bisogno di farsi guidare dalla Carta di Pisa», ha infatti ribadito Franco Natilla (PD)
che, dopo l’invito di Francesco Toscano(UDC) a rileggere con la Carta di Pisa alla mano l’affaire Daucelli, è
tornato sull’assessore al Bilancio, di cui si richiedono le dimissioni per la
sua consulenza alla CE.R.IN.
«Sulla
questione si tergiversa. Noi non facciamo cattiva politica. La fa chi non
riconosce il problema e svia per tenere stretto il potere amministrativo da
tempo ambito», ha tuonato Natilla.
«Da
rileggere in modo retroattivo anche il comma 5 dell’articolo 7 della Carta di
Pisa, in cui si fa riferimento a legami di parentela fino al 4° grado negli
enti a cui il Comune partecipa», la risposta di Vito Modugno (SEL).
La proposta, accolta dallo
stesso Natilla, viene però giudicata dal sindaco
Michele Abbaticchio “uno spreco di
tempo”, tempo che si andrebbe a rubare alla risoluzione di problemi più
importanti.
Francesco
Ricci (PD), invece, ha accusato: «I “movimenti civici” ora
avvolti dall’alone catartico della legalità e della moralità hanno taciuto alcuni
regimi di monopolio di cui erano a conoscenza».
Sua la proposta di
pubblicare sul sito del Comune il testo della Carta di Pisa e il link di Avviso
Pubblico affinché sia accessibile a tutti i cittadini.
Unanimità dunque per il
Codice Etico e per l’emendamento di natura formale proposto dalle Commissioni.
Favorevole anche Ricci che, allontanatosi per una telefonata in sede di
votazione, ha pregato il Consiglio di registrare anche la sua posizione.
Rimandata alla valutazione
della Commissione Affari Istituzionali,
invece, la proposta di Giovanni
Ciccarone (Progetto Comune) di inserire lo stesso Codice nello Statuto
Comunale alla voce “Bitonto per la cultura della legalità e della trasparenza”.
Voti unanimi anche per il “Regolamento per aree destinate ad opere di
urbanizzazione e spazi per parcheggi pertinenziali” per cui viene proposta
la monetizzazione come alternativa alla
cessione, e per gli emendamenti di Francesco
Mundo (PSI), Modugno e Paolo Intini.
Il primo ha richiesto di
abbassare la soglia per accedere alla rateizzazione da 25 mila a 7500 euro. Per
l’esponente del SEL, invece, necessario rettificare l’articolo riguardante la
monetizzazione, affinché si faccia riferimento solo al valore IMU che Intini
chiede di aggiornare ogni due anni (come previsto dalla vecchia ICI), in modo
che possano essere scongiurati o quantomeno ridotti i contenziosi tra cittadini
e Comune.
Ritirati, invece, i 4
debiti fuori bilancio previsti, a causa della mancanza del parere delle
Commissioni consiliari.
Caustica comunque l’osservazione
di Domenico Damascelli (PDL): «Gli 8 punti all’ordine del giorno previsti
per oggi hanno tutti come relatore il Sindaco. Sono state assegnate le
poltrone, ma non gli Assessorati».