Il momento “Fioriello” sembrava il più atteso del
consiglio.
L’opposizione ha chiesto in massa cosa intendesse
fare l’assessore dopo il gesto di sfiducia del partito regionale dell’Idv e
soprattutto lumi in merito ad una presunta pendenza a suo carico (per commercio
di merce contraffatta) denunciata da una testata locale.
Tanto lo sconcerto manifestato da Franco Natilla (Pd): «Il
nostro è un consiglio che ha votato per la Carta
di Pisa aderendo ai suoi principi cardine, ma in questa situazione mi
vengono in mente le tre scimmiette. Le bagarre interne al partito mi
interessano ben poco, ma non si può far finta di niente perché un
rappresentante è seduto come componente di questa giunta. Resto sconcertato dal
silenzio del sindaco che ci deve far capire dinanzi alle dichiarazioni dell’Idv
a che titolo l’assessore è seduto lì? È evidente che ci sia tra loro un legame
fiduciario. Apprezzo che sia venuto in aule, ma allora parli e dica cosa
intende fare contro queste accuse».
«La
coalizione ha cominciato a parlare del problema Idv –
risponde Abbaticchio -. La decisione verrà presa tra qualche giorno».
Così Giuseppe
Fioriello prende parola e risponde: «Pafetta
è stato un padre politico, ci siamo lasciati trascinare dagli eventi che hanno
dato luogo a spettacolo e che hanno avviato un processo che ha screditato il
lavoro fatto. Spero che le discussioni siano foriere di altre situazioni
positive. Apprezzo le parole di Albundanzi e quelle di Natilla: crediamo sempre
che chi fa politica ha il dovere di apparire credibile e dare un esempio
positivo, ecco perché sono qui oggi. Al momento ho presentato al Segretario
generale il mio casellario giudiziario e mi riservo di dare risposta scritta
per le accuse mossemi».
Ma la risposta non piace a Natilla che incalza
ritenendola insufficiente: «Staremo
attenti alle risposte che darà il sindaco. Ho appreso dal certificato che lei
ha trasmesso (timbrato in data 30 maggio 2016) e chiedo a lei se conferma il “NULLA”
che è riportato sul casellario giudiziario o se si tratta di un capo di
imputazione per cui è prevista la “non menzione”. Chiedo al Segretario
generale, quindi, se ci sono dati del Tribunale di Bari».
Ed è proprio Salvatore Bonasia a rispondere: «La posizione dei consiglieri e degli
assessori sono state acquisite per la
redazione del Piano di Trasparenza (che doveva essere pubblicato entro febbraio
2016) e fino a quel momento non abbiamo mai avuto strane notifiche».
E nel caso in cui risulterà necessario, c’è sempre il
Dlgs39 che corre in aiuto ai fini della dichiarazione di nullità dell’incarico.