Lo storico Complesso di sant’Agostino? Potrebbe diventare una struttura di ricezione alberghiera, o di ristorazione, vendita di prodotti tipici a km 0, oppure un ufficio promozione turistica, o anche tanto altro.
Grazie all’Agenzia del Demanio, e agli investimenti di qualche privato.
Dopo qualche tentativo di riqualificazione tentato in passato e fallito, e aver provato invano a venderlo inserendolo nel Piano di alienazione degli immobili pubblici comunali, il Comune ci riprova nel ridare nuova vita allo storico bene di via Raffaele Pasculli, da tempo in preda all’incuria, al degrado e all’abbandono più totale.
Come? Candidandolo all’interno di un vastissimo progetto di valorizzazione di immobili pubblici di pregio storico-artistico e paesaggistico chiamato “Valore Paese- dimore”, e in modo particolare in una rete denominata “Cammini e percorsi”, che punta invece al recupero e riuso di beni situati lungo itinerari storico-religiosi e ciclopedonali. E promossa da vari enti, tra cui il ministero dei Beni culturali, quello ai Trasporti, l’Anas e le Regioni.
Per intenderci, allora: anche in un discorso di potenziamento dell’offerta turistico-culturale, un maggior sviluppo del turismo dolce, quindi più sostenibile ed ecocompatibile, si darà spazio al recupero e riuso di edifici che si trovano in prossimità dei cammini storico-religiosi – per Bitonto c’è la via Francigena e Appia Traiana, l’immobile è a due passi dalle mura antiche e a meno di cinque chilometri dalle suddette arterie – e dei percorsi ciclopedonali identificati e alle imprese e attività di giovani, cooperative e associazioni, costituite da soggetti fino a 40 anni d’età e scelti tramite procedura a evidenza pubblica. E che, quindi, investiranno su queste strutture per trasformarle in qualcos’altro, sfruttando quei bandi che l’Agenzia del demanio pubblicherà molto probabilmente a settembre.
Da Palazzo Gentile, allora, per “sottrarre l’immobile Sant’Agostino dal degrado in cui versa, avviarlo a rigenerazione, contribuendo ad attivare le economie locali a beneficio della cittadinanza, arricchendo il patrimonio pubblico di strutture rimesse a nuovo, e riconsegnate alla comunità”, come si legge nella delibera di Giunta del 25 maggio, hanno deciso di candidare l’immobile ai progetti in questione, e di dare il via libera a un Protocollo d’intesa con il Demanio, che già nel recente passato aveva conosciuto lo storico bene cittadino con una serie di sopralluoghi. Intesa che mette nero su bianco gli obiettivi prefissati: ridare luce al complesso trasformandolo in qualcosa di utile e funzionale alla comunità e collettività.
I tempi, naturalmente, non saranno brevissimi, anche perché la procedura vera e propria partirà con la pubblicazione dei primi Bandi ad hoc. E sperare che, questa volta, i privati – che dovranno sostenere, naturalmente, tutti i lavori per rimettere a nuovo l’immobile – si facciano davvero avanti.