“Un intervento urgente affinchè gli impegni a più riprese assunti vengano onorati in tempi strettissimi”.
I sindacati compatti (SLC – CGIL, FISTEL – CISL, UILCOM – UIL, UGL Telecomunicazioni) continuano, incessantemente, ad avere attenzione altissima sulla commessa INPS, per garantire a tutti gli operatori telefonici – circa 3mila in tutto lo Stivale – le condizioni più ottimali in ambito lavorativo.
E anche per questo, allora, hanno preso carta e penna e sono tornati a scrivere direttamente al numero 1 dell’Istituto di previdenza, Pasquale Tridico, così come fatto altre volte nelle ultime settimane (clicca qui per articolo https://bit.ly/2Tt9u8A) per chiederne un impegno personale.
“Durante l’incontro del 24 febbraio – si legge nella nota – le scriventi Segreterie nazionali hanno chiaramente assunto l’impegno a mettere in campo tutte le azioni utili per far sì che l’intero perimetro occupazionale impegnato sulla commessa del Contact Center INPS fosse messo nelle condizioni di svolgere al meglio l’attività. Con l’accordo siglato il 27 febbraio con l’azienda Comdata abbiamo, quindi, garantito che anche gli ultimi lavoratori ancora non inseriti nella commessa siano messi in condizione di esserlo nel pieno rispetto degli impegni sottoscritti dalle parti il 27 novembre 2019 e con la garanzia di azioni formative adeguate”.
Il riferimento è ai circa 150 consulenti telefonici di “Almaviva” inizialmente rimasti fuori dal cambio di appalto del 2 dicembre, ma che hanno ripreso il proprio posto da lunedì, assunti dall’azienda milanese.
Proprio alla luce di quest’ultima “novità”, appare sempre più improcrastinabile un miglioramento delle condizioni lavorative per chi ogni giorno si impegna a garantire un eccellente servizio di assistenza ai numerosissimi utenti che chiamano il numero verde 800 364.
Infatti, dunque, “a questo punto – si legge sempre nello scritto sindacale – però diventa non più differibile che anche gli impegni presi dall’Ente da Lei presieduto vengano mantenuti al più presto. In particolare ci riferiamo ai volumi delle varie attività che permettano di sostenere i perimetri occupazionali di riferimento, con particolare attenzione ai profili orari dei lavoratori pari, o addirittura inferiori, alle 20 ore”.
Situazione, questa, che tocca un numero elevatissimo di consulenti occupati, invece, in “Network Contacts” a Molfetta, dove non si può dimenticare anche il numero cospicuo di somministrati (a proposito, per loro c’è stata una proroga fino al 30 aprile, ndr) impiegati a 10 ore settimanali. Che, però, l’azienda di Lelio Borgherese, proprio nell’incontro di ieri con le sigle territoriali, ha ribadito la volontà di voler stabilizzare previa lo stabilizzarsi dei volumi di chiamata.
“Risulta ormai chiaro che, laddove non si verificassero quelle condizioni da Lei ribadite ancora il 24 febbraio – chiosa la missiva –, sarebbe davvero difficile assicurare la piena attività secondo le attese di tutti per l’intero complesso occupazionale, con ulteriori evidenti ricadute sulle lavoratrici e i lavoratori interessati in tutte le sedi”.
Tutti aspetti finiti addirittura sotto la lente di ingrandimento del Parlamento e di una interrogazione alla Camera dei deputati un paio di settimane fa (leggi qui https://bit.ly/3ajtEsy).
La speranza, allora, è che qualcosa si possa sbloccare e stabilizzare in tempi rapidi. Ne gioverebbero tutti, ma davvero tutti. Le maestranze, le aziende appaltatrici, e anche INPS stessa.