Un po’ di ossigeno dinanzi a un problema che, almeno per il momento, è lontano dall’essere risolto. E che va avanti da tanti, troppi anni. Quello della mancanza di spazio per seppellire i nostri defunti, costretti talvolta ad appoggiarsi a loculi in prestito.
Il 2020, infatti, si aprirà con l’inizio dei lavori per la realizzazione di due nuove edicole funerarie nella parte sud-ovest del cimitero cittadino. Significa, altrimenti detto, che immediatamente dopo l’Epifania ci sarà lo start per creare quattro ordini di ossari e quindi 128 loculi e 112 ossari.
La genesi di tutto è dicembre 2017, allorchè la giunta cittadina dà il disco verde all’intervento di una cifra vicina ai 170mila euro, che poi, però, per una serie di motivazioni, ha iniziato a vedere la luce soltanto in primavera con i primi scavi, realizzati a rilento perché fatti a mano per il timore di trovare reperti ed elementi storici (clicca qui per articolo https://bit.ly/2ZcJReZ).
Accanto a questi nuovi loculi e ossari, da Palazzo Gentile hanno messo a punto un’altra idea per affrontare l’emergenza. Una operazione di recupero dei loculi contenenti salme tumulate da oltre 50 anni, attraverso la revoca delle concessioni, per dare degna sepoltura, innanzitutto, a quei 54 deceduti negli ultimi tre anni e in graduatoria per una sistemazione definitiva.
In questo modo – sono state le parole dell’assessore ai Servizi cimiteriali Marianna Legista – si libereranno circa 160 loculi entro giugno da una cappella di proprietà comunale (leggi qui https://bit.ly/370RiZj).
Facile il concetto, allora: lavori per nuovi loculi (128) da un lato, revoca di concessione per liberarne altri (160) dall’altro. “C’è una prospettiva – riassume sempre l’assessore – di un numero importante di posti per i prossimi mesi”.
Che però, come detto, sono misure esclusivamente tampone visto che la questione è abbastanza complessa e delicata. E basta un numero per capirlo.
Quattrocento, ma anche di più.
Il numero dei morti all’anno in città.