«Il controllo effettuato dalla forestale è stato molto veloce, non c’è stata alcuna verifica dei cani anche perché non vi erano le schede sanitarie identificative ai box. Il sequestro sanitario poi avrebbe dovuto impedire l’ingresso di altri cani, ma nonostante ciò, ci siamo trovati di fronte a quattro cuccioli all’interno della struttura. Inoltre alcuni box era stati ricavati all’interno dei bagni in disuso».
Sono queste le ultime dichiarazioni del deputato pentastellato Paolo Bernini rilasciate alla nostra testata, a proposito della vicenda che riguarda il canile bitontino. Il parlamentare ha infatti controreplicato alle parole del sindaco Michele Abbaticchio, che aveva citato un verbale trascritto dai Carabinieri Forestali.
Bernini si è concentrato poi sulla somma che il Comune versa annualmente per il ricovero dei cani, ovvero 175 mila euro: «Tramite l’accesso agli atti, abbiamo verificato che la spesa maggiore era destinata al pagamento degli operatori. I cani per contratto dovevano risiedere in luoghi sanificati igienicamente, ma dall’odore e dalle condizioni dei box in ferraglia arrugginita, non sembrava così».
I fatti. Durante le celebrazioni della festa patronale, sabato 27 maggio, una pattuglia dei carabinieri del nucleo forestale di Cassano delle Murge, insieme ai medici veterinari dell’ASL, all’onorevole pentastellato Paolo Bernini, al candidato sindaco Dino Ciminiello e alcuni attivisti del suo partito, hanno fatto irruzione all’interno del canile sanitario, situato in via Cela, in seguito alle diverse segnalazioni ricevute in merito alla sua gestione. L’intento dei 5 stelle era quello di verificare la reale condizione dei cani. Il canile, di proprietà del Comune di Bitonto, è gestito dalla cooperativa Tasha, di cui è presidente Francesca Demundo. Una parte della struttura è sottoposta a sequestro sanitario dal luglio del 2008.
«Mi domando come sia possibile – aveva denunciato il deputato – la presenza di cani lì dentro essendo questa porzione di canile, inidonea e pericolante, e, soprattutto, come sia possibile che il Sindaco possa continuare a spendere 175.000€ annui per detenere i cani in una struttura palesemente non idonea a soddisfare le minime esigenze dei cani e la loro incolumità».
«Indignerebbero chiunque le condizioni di detenzione di un centinaio di cani nella parte più vecchia della struttura: simil-box in ferraglia arrugginita all’interno di un ex mattatoio. Per tutti i cani quindi, nessuna possibilità di sgambare o di poter vedere la luce del sole».
Bernini ha poi provveduto ad una segnalazione alla magistratura, a cui seguirà un’interrogazione parlamentare sullo stato del rifugio per cani bitontino, cofirmata dall’onorevole Francesco Cariello.
Non si era fatta attendere la replica del sindaco Michele Abbaticchio: «in riferimento al “blitz” organizzato dal “Movimento 5 Stelle” unitamente ai militari della Stazione Carabinieri di Bitonto, a personale della Stazione Carabinieri Forestale di Cassano delle Murge e ai Medici Veterinari della ASL –BA, il giorno 27 Maggio presso il Canile Comunale di Bitonto, in piene feste patronali e in piena campagna elettorale, sulle cui modalità di organizzazione e conduzione da parte dei soggetti coinvolti mi riservo di informare il Prefetto di Bari, voglio confutare il contenuto degli articoli pubblicati sulle testate giornalistiche online che riportano circostanze e fatti artatamente contrapposti a quanto risulta dal verbale delle operazioni di ispezione dei luoghi, redatto e sottoscritto dai Carabinieri Forestali e dagli stessi intervenuti al “blitz”, compresi gli stessi esponenti del movimento politico promotore dell’iniziativa».
Secondo il primo cittadino «nel verbale infatti è riportato testualmente che: “i cani presenti all’interno della struttura non presentavano segni riferibili a malattie infettive diffusive e gli stessi apparivano in buono stato di nutrizione”». Affermazioni contestate dal parlamentare grillino, secondo la cui versione i carabinieri del nucleo forestale non «hanno preso nemmeno un cane» per verificarne le condizioni.
«Detto ciò– aveva continuato Abbaticchio – rispondente a tutti i requisiti richiesti dalla legge, tant’è che la struttura medesima fu sottoposta a sequestro sanitario, con facoltà d’uso nel luglio 2008. Per queste ragioni la Giunta Comunale, con Deliberazione n.92 del 2 maggio 2017, ha dichiarato di interesse pubblico la costruzione di una nuova struttura, in relazione ad una proposta di “finanza di progetto” (project financing) presentata in conformità a quanto disciplinato dal Codice dei contratti pubblici», come riportato da noi nel seguente articolo (http://bit.ly/2ps3j8V).
«È necessario precisare che il Comune di Bitonto è uno dei pochi Comuni dell’Area Metropolitana ad essere dotato di canile sanitario debitamente autorizzato dalla ASL–BA» aveva puntualizzato il primo cittadino.
Il presidente della cooperativa sociale Tasha, Francesca Demundo, ha infine comunicato di non voler «attualmente rilasciare dichiarazioni in merito alla questione e a quanto rivelato in seguito ad essa. Provvederò nei prossimi giorni a divulgare il mio pensiero in modo da rispondere alle accuse che mi sono state fatte».