Da qualche giorno c’è un cartello in via Giuseppe Dossetti che emana un profondo senso di tristezza. E comunica un’altra sconfitta per la città.
Riguarda lo sportello decentrato dell’Agenzia delle Entrate, un servizio utilissimo per i bitontini, non costretti così ad andare a Bari per sbrigare le proprie pratiche, con perdita di tempo e di denaro.
Però, anche in questo caso, come le tante belle cose sottratte a Bitonto, bisogna scomodare Alessandro Manzoni.
Ei fu, allora. Come per la Diocesi, l’Enel, l’Inps, l’ospedale e il Tribunale.
Questa storia, però, è vecchia, perché il rischio che lo sportello avrebbe chiuso i battenti si aggirava da tempo. La volontà – così è se vi pare – è tutta nella politica, e in quel concetto mastodontico che è la spending review. Si doveva tagliare – è stato l’ordine impartito dall’alto – tutti gli uffici decentrati dell’Agenzia delle Entrate. Costavano troppo.
E a Bitonto è stato fatto un trattamento da accanimento terapeutico. In principio era aperto due giorni a settimana (lunedì e giovedì), poi si è passati a un dimezzamento (apertura soltanto il lunedì, con code chilometriche di conseguenza, clicca qui per articolo https://bit.ly/2kfrimw), e poi alla scritta: “Ufficio delle Entrate è stato definitivamente chiuso. Recarsi a Bari in via Amendola”.
E a perderci, in questo caso, come sempre, sono sempre i cittadini, mentre a vincere e a lievitare, in modo direttamente proporzionale, sono i disagi.
Che dire, allora? Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. Ed è Giuseppe Ungaretti a venirci in soccorso.
E di grande amarezza parla anche Nicola Antuofermo, assessore al Bilancio durante la consiliatura di Raffaele Valla, in una lunga riflessione:
“L’Ufficio distaccato di Bitonto dell’Agenzia delle Entrate di Bari, in questi giorni, ha chiuso definitivamente i battenti. I cittadini presentatisi nei locali di Via Dossetti hanno avuto l’amara sorpresa di trovare un comunicato che avvertiva la cessazione della erogazione del servizio.
Così come si sono sviluppate le cose, ho sempre temuto che, prima o dopo, in mancanza di un continuo ed efficace controllo da parte dell’Amministrazione Comunale, l’utile collaborazione tra contribuente e fisco, sarebbe cessata.
Eppure la bella notizia della entrata in vigore della Convenzione tra il Comune di Bitonto e l’Agenzia delle Entrate di Bari, presagiva un percorso diverso e cioè, successivamente, l’implementazione delle operazioni che il contribuente poteva svolgere senza essere costretto a trasferirsi a Bari e ad imbattersi in interminabili code agli sportelli.
Si trattava del 9 aprile 2004, cosa per me doppiamente piacevole perché coincideva con la data del mio compleanno. Pensai ad un segno benevolo del destino che alla fine, però, è divenuto amaro.
I contribuenti di Bitonto e i semplici cittadini, per anni hanno utilizzato l’Ufficio predetto assegnandogli un bollino blu sia per la competenza degli operatori che per il disbrigo delle pratiche in tempo reale. Cosa che risultava una eccezione per la Pubblica Amministrazione.
Di tanto era prova il numeroso afflusso dei richiedenti prestazioni o chiarimenti. Cosa che sin dalle prime ore dall’apertura, esauriva il numero di prenotazione. Motivo per cui tutti i garanti dei diritti dei cittadini si dovevano fare promotori di richiesta all’Agenzia delle Entrate di più giorni di apertura.
Nel frattempo però qualcosa andava cambiando, tanto da far presagire quello che poi è avvenuto. Tali dubbi sulla questione mi costrinsero a fare due appelli a chi di dovere: il primo il 2 ottobre 2015 e il secondo in data 9 maggio 2017, entrambi pubblicati e commentati sulla stampa locale. Ufficialmente, però, non mi risulta che la questione sia stata affrontata seriamente né dall’Amministrazione comunale e né dalle Associazioni di categoria. Non vorrei pensare a male. Ma forse a qualcuno poteva dare fastidio che i cittadini, utilizzando gli sportelli distaccati a Bitonto, erano in grado di risolvere le loro pratiche gratuitamente e senza essere costretti a ricorrere, a pagamento, ad altri soggetti. Spero che resti un cattivo pensiero e che la realtà sia diversa. E ora ci troviamo di fronte alla perdita di un ulteriore servizio per i cittadini di Bitonto. Depredati di tutto e rassegnati. Ci resta solo il Comune a Bitonto. Ci toglieranno anche quello? Certamente no perché quello è il luogo del potere e della burocrazia. Ma in questo caso è debole altrimenti avrebbe fatto valere a Bari le legittime esigenze dei propri cittadini e avrebbe almeno provato a difendere diritti talmente importanti tanto da essere stati consacrati in una convenzione del 2004. E, a proposito, così come previsto in tale accordo, è pervenuta al Comune di Bitonto la disdetta almeno tre mesi prima della cessazione del servizio? A questo punto spero che l’Amministrazione Comunale si attivi, prima nel verificare quanto fatto rilevare e poi si faccia valere di più su cose che danneggiano l’intera comunità e anche quella dei Comuni limitrofi”.