Anche l’Amministrazione comunale di Bitonto ha aderito all’appello lanciato da alcuni uomini del mondo dello spettacolo e della cultura denominato “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”, invitando i cittadini italiani a marciare a piedi nudi per esprimere solidarietà nei confronti delle migliaia di migranti che, per sottrarre se stessi e le proprie famiglie a guerre, catastrofi e persecuzioni politiche e religiose, sono costretti ad affrontare sfide terribili, umiliazioni e sofferenze, incontrando spesso la morte.
La marcia non è solo un evento mediatico e simbolico. “Camminare scalzi – spiegano i promotori dell’iniziativa – è anche un modo per chiedere con forza i primi necessari cambiamenti delle
politiche migratorie europee e globali:
– 1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre,
catastrofi e dittature;
– 2. accoglienza degna e rispettosa per tutti;
– 3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e
detenzione dei migranti;
– 4. creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa superando
il regolamento di Dublino”.
L’appuntamento principale è fissato a Venezia venerdì 11 settembre: la marcia raggiungerà il cuore della Mostra internazionale del cinema in corso di svolgimento al Lido.
In contemporanea a Bitonto (dalle ore 19, con partenza da piazza Cavour) si svolgerà la marcia per le vie del centro cittadino, promossa e organizzata da vari soggetti privati e del privato sociale
(Associazione Io sono mia, Cooperativa sociale Auxilium, ROAD – Rete per le disabilità, Cooperativa Re Artù, Associazione culturale Mondodomani, Associazione Punto Sportivo, Avon, Libreria Hamelin, Associazione Genitori insieme per crescere) oltre che da singoli
cittadini.
L’iniziativa registra, come detto, l’adesione e il sostegno dell’Amministrazione comunale.
“A Bitonto – spiega la vicesindaco Rosa Calò – il Comune invita tutti i cittadini di buona volontà ad unirsi nella passeggiata a piedi nudi, che partendo alle 19 da piazza Cavour raggiungerà piazza Moro e la sede dello Sportello Integra che accoglie i richiedenti asilo e rifugiati, dopo aver percorso corso Vittorio Emanuele, via Verdi e via Repubblica. Camminare scalzi ci avvicinerà per un momento allo stato d’animo e fisico, che migliaia di migranti vivono quotidianamente nella loro drammatica ricerca di un angolo di tranquillità nel mondo”.
Questo il testo dell’appello lanciato dai promotori della “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”:
«È arrivato il momento di decidere da che parte stare. È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere.
È difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne
un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro a una barca, a un tir, a un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu
hai bisogno.
Sono questi gli uomini scalzi del 21° secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle. La marcia degli uomini scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà».