Continua senza sosta la scalata -lenta, ma costante- del film Ameluk del regista bitontino Mimmo Mancini. Un viaggio appagante tra festival e riconoscimenti, nonostante una rigorosa economia nella realizzazione e una non facile distribuzione cinematografica.
Dopo il premio “In the Faith” al Religion Today Film Festival di Trento, il Premio del pubblico al Festival di Civitavecchia, lo speciale riconoscimento al Festival Salento Finibus Terrae, il Montreal Film Festival Canada e al Big River International Indipendent Film Festival in Georgia USA, nei giorni scorsi ‘Ameluk’ ha concorso all’Aquila Film festival.
Una importantissima manifestazione culturale, che si propone di rivitalizzare la città abruzzese martoriata dal terremoto e, poi, abbandonata a sè stessa dalle istituzioni.
“È stato un onore e un piacere partecipare a un festival che parla di cinema in una città che parla di ferite e di voglia di andare avanti per ricominciare una nuova vita, lasciando alle spalle dolore, incredulità, ingiustizia, bugie e rabbia”, ha commentato Mancini, “auguri a tutti gli aquilani e a tutti gli abruzzesi ,che da un momento all’altro hanno capito quanto sia precaria e preziosa la nostra esistenza. Vedere ancora i cantieri mette molta voglia di urlare, poi incontri la vita che a fatica riprende nella sua normalità e, allora, rinasce la pace nel cuore. Anche una proiezione per un festival diventa uno dei tanti modi per riportare la normalità in una città ferita”.
Grande è stata anche l’emozione dell’attore protagonista, Mehdi Mahdloo. Studente all’università dell’Aquila, si trovava lì del terremoto e, in quei giorni terribili, è rimasto a fianco della Croce Rossa per aiutare gli aquilani. “Una vera gioia vedere il film di cui sono protagonista, partecipare ad un evento in una città che ormai considero anche casa mia”, ha commentato entusiasta.