Sentirsi a casa è essere al sicuro, ma non sempre è così facile.
Le quattro mura di un giaciglio a volte sono troppo fragili per resistere alle brutture del mondo.
Allora si è costretti a fuggire e conquistarsi altrove, a rischio di perdere affetti e vita, la sicurezza e un futuro migliore.
In occasione della “Giornata mondiale del rifugiato”, la cooperativa sociale Auxilium insieme all’associazione “Io sono mia”, al “Gruppo Scout Bitonto 3” e agli alunni dell’Istituto comprensivo “Carmine Sylos” hanno riflettuto sulla questione.
Nella Sala degli Specchi del Palazzo di città, ci ha condotto per mano Seku, un ragazzo originario del Mali, presentando diversi elaborati a tema: “Io so(g)no in Italia. Percorsi di vita nello Sprar”.
Dopo il benvenuto di Sante Sabatino, responsabile del progetto SPRAR “Refugees in progress”, è stato proiettato un video elaborato dal regista Lorenzo Scaraggi in collaborazione con l’associazione “Io sono mia”. Significativo è il suo titolo, ovvero “I am” che ci suggerisce già il fulcro del suo contenuto.
«Ho la fortuna di viaggiare molto e di incontrare gente –si è presentato il regista-. Quello con la cooperativa Auxilium è stato un bellissimo incontro, dal quale è nato il documentario “I am”. Abbiamo intervistato una ventina di persone tra italiani e immigrati. Fermare le loro emozioni è il bel regalo che Auxilium vi offre in questa giornata importante».
Le domande sono state le stesse per tutti: il significato di famiglia, di casa, di razzismo, di guerra, futuro, parità di genere, di lavoro, di matrimonio misto e da quanto tempo non vedevano la propria mamma. La costatazione immediata è stata amara. Perché? Perché passiamo il tempo a lamentarci quotidianamente per ogni cosa, chiediamo con avidità sempre di più e non diamo il giusto valore a quanto di importante abbiamo. Siamo così superficiali e materialisti da ignorare il vero significato di ricchezza. Ebbene, dalle risposte dei rifugiati si è potuto ricordare che cosa siano il coraggio, la forza, la speranza, la povertà, la paura, la solitudine.
«Attraverso questo video abbiamo voluto riflettere su quanti stereotipi ci siano in Italia che sconfinano nella violenza–ha commentato la dott.ssa Ivana Stellacci, presidente dell’Associazione “Io sono mia”-. Il più evidente è stato quello riguardo la parità di genere. Incentiviamo la cultura del diverso e del rispetto».
La causa di questi troppi stereotipi è la mentalità gretta, chiusa o una cattiva informazione. Il rifugiato non deve far notizia solo perché commette qualcosa di
sbagliato o perché crea disagi come vogliono far credere alcuni politici. Illo tempore siam stati anche noi dei migranti.
Gli alunni dell’Istituto comprensivo “Carmine Sylos” –in particolare delle classi 1B e 3H- hanno raccontato ai presenti il loro incontro con due rifugiati, uno egiziano e l’altro originario di Gaza, nell’ambito del progetto del Ministero della Ricerca “Mettiti nei miei panni” indetto per la Giornata Mondiale contro il Razzismo.
E’ stata toccante anche la lettura della lettera di don Tonino Bello ad un immigrato da parte del “Gruppo Scout Bitonto 3”, che quest’anno sta approfondendo il tema dell’immigrazione attraverso il progetto di studio, lavoro e azione “Accogliamo la legalità”.
Francesco Arbia, consulente legale dello SPRAR, ha presentato il suo libro “La rosa Damascena” che racchiude tutte le storie dei rifugiati accolti, in particolare, a Bitonto in questi anni. E’ un libro per cui di storie vere, di chi ha affrontato il mare per scappare dal male. Sono state lette due poesie.
Inoltre, sono intervenuti l’assessore Domenico Nacci e Vito Masciale che hanno espresso la gratitudine di tutta l’amministrazione comunale per quanto le cooperative come Auxilium facciano per la città e nel sociale.