Non da meno le accuse
avanzate da Forza Italia all’amministrazione
Abbaticchio sulla questione Tares. Domenico
Damascelli e Carmela Rossiello difendono strenuamente la loro scelta di votare contro l’approvazione del
regolamento e delle tariffe Tares, gli unici nella minoranza ad averlo fatto.
«Negli
ultimi due anni il gettito delle imposte e delle tasse versate dai bitontini è
aumentato di 9 milioni di euro, con l’ICI che è passata da 5 a 12 milioni di
euro e la tassa sui rifiuti da 6,2 a 8,2. È una scelta politica di questa
amministrazione comunale dato che il Governo aveva dato libertà di applicare anche
il regime Tarsu, e che noi chiedemmo sin da subito come gruppo consiliare –
giudica il capogruppo di FI, Domenico
Damascelli –. Molta gente è venuta al
Comune di Bitonto credendo di aver ricevuto una “cartella pazza” ma in realtà
si è ritrovato con una “cartella
politicamente pazza”. Con la Tares è stata fatta un’azione di “macelleria sociale” ai danni soprattutto
delle famiglie più numerose che magari vivono in case piccole, oppure delle
attività produttive».
Sulla questione
Cerin, «siamo favorevoli all’internalizzazione
del servizio ma esso doveva essere organizzato per bene, con criterio e per tempo– aggiunge l’ex vicesindaco –. In consiglio
comunale l’assessore annunciò di aver chiesto con una lettera la proroga,
mentre il sindaco ha annunciato che non l’avrebbe mai fatto, eppure lo stesso
sindaco fece sue, sulla propria bacheca Facebook, delle dichiarazioni dello
stesso Daucelli».
Ma è sui
pignoramenti che Damascelli mostra una novità finora sconosciuta. «C’è una nota stampa dove il sindaco Abbaticchio,
in data 19 gennaio 2014, ha affermato l’addio alla Cerin, prendendo anche le distanze
dai pignoramenti dell’ente sui cittadini morosi, col conseguente aggravio di
spese per i legali esterni sui nostri cittadini. A noi risulta, però, che all’inizio
di settembre, precisamente il 3 settembre
2013, il Comune abbia trasmesso alla Cerin una nota, alla luce dell’intervento
della sezione pugliese della Corte dei Conti, a firma
della dott.ssa Nadia Palmieri, dove, “ai fini del miglioramento
della velocità di riscossione delle entrate tributarie, si invita codesta società a porre
in essere ogni iniziativa finalizzata alla riscossione rapida dei crediti dell’Ente,
anche ai fini di evitare ipotesi di decadenza”. I pignoramenti, quindi, probabilmente sono
partiti da questa nota della dirigente. Poi se è arrivata una nota che ha preso
le distanze dai pignoramenti, questo a cosa è servito?».
«È
un atto di gestione che dimostra che non c’è comunicazione reale tra chi
amministra e i suoi rami – è l’osservazione di Carmela Rossiello (FI) –. Questa amministrazione
non ha programmato al meglio gli eventi, provocando così il caos di questi
giorni. L’allestimento della sala d’attesa agli uffici è stato fatto con ritardo,
mentre anche gli addetti predisposti a fornire informazioni non si sono
dimostrati adeguatamente preparati a fronteggiare queste problematiche. Segno,
tutto questo, di poca programmazione a monte, anche se siamo d’accordo con l’internalizzazione
della riscossione dei tributi».
Anche Christian Farella (Gruppo Misto) difende l’operato della minoranza, «che non fa demagogia ed ha un atteggiamento
costruttivo», e la sua proposta di conservare il regime Tarsu, «anche perché quanto alle risorse avremmo
avuto il tempo di recuperarle nelle pieghe e nei rivoli del bilancio. È dunque una
scelta politica chiara».
E sulla Cerin,
ufficio tributi e Caf convenzionati, l’ex Moderati e Popolari osserva come «si è creato un gap a livello comunicativo:
la funzionaria ha chiesto una proroga, l’assessore Daucelli ha parlato di
proroga tecnica, il sindaco invece ha detto che mai l’amministrazione avrebbe
chiesto la proroga. Nessuno di noi è pro o contro la Cerin. Qui è stato deciso
di rivitalizzare l’ufficio tributi, e questo mi trova pure d’accordo. Ma andava
organizzato il tutto decisamente meglio. Sui Caf, il 17 novembre a Bari c’è
stata la ratifica della convenzione, a Bitonto invece ancora nulla».
Chiusura con Francesco Toscano (UDC). «Si è optato per la Tares
senza valutare la situazione alla quale si è arrivati. A pagare sono sempre i
cittadini, impauriti per pignoramenti in caso di mancato pagamento. Invito i
cittadini a verificate con esattezza i conteggi per evitare spiacevoli
inconvenienti futuri».