Buone nuove arrivano anche da Bitonto in merito all’accoglienza di famiglie di profughi afghani.
Da una parte, la Caritas diocesana di Bari-Bitonto “certamente si metterà a disposizione appena giungeranno notizie dalla Cei per attivare corridoi sanitari e umanitari”, secondo le dichiarazioni rilasciate all’Agi dal direttore dell’ente, don Vito Piccinonna.
Dall’altra, il Comune di Bitonto ha dato disponibilità alla prefettura di Bari per accogliere 11 afghani: nove appartenenti a nuclei familiari e due singoli, grazie al progetto di ‘Sistema di accoglienza e integrazione’. L’amministrazione, inoltre, si è resa “disponibile a realizzare tutta una serie di interventi di accoglienza, ricorrendo anche a fondi del bilancio comunale. Non resteremo inerti – hanno detto il sindaco Michele Abbaticchio e l’assessore al Welfare Gaetano Depalma – dinanzi a questa emergenza, che non è solo di carattere umanitario, ma anche socio-culturale”.
Intanto, domenica prossima (22 agosto) in tutte le chiese della diocesi l’arcivescovo Giuseppe Satriano ha espresso il desiderio che si preghi per la situazione dell’Afghanistan e di Haiti e che venga anche organizzata una colletta per raccogliere fondi che per il tramite della Caritas Italiana saranno inviati a quei territori. “Siamo vicini anche a singoli e famiglie presenti sul nostro territorio (in Italia ci sono 15 mila Afgani) in termini di incoraggiamento e di supporto”, ha aggiunto don Vito per il quale “c’è una carità che inizia anzitutto con la vicinanza, con l’ascolto delle loro storie, col condividere le loro lacrime e speranze. È questo che fa cambiare il nostro sguardo su di loro, sul mondo. Queste tragedie devono servire a cambiare i nostri giudizi troppo ideologici rispetto a una realtà oltremodo amara e disperata”.
“Le foto viste proprio oggi, di bambini lanciati dalle loro mamme oltre il filo spinato e affidati ai soldati, invocano una solidarietà lunga non passeggera, non emotiva – ha concluso don Vito – Tocca all’Europa intera ora mostrare e vivere una autorità politica capace non solo di controlli ma pure di salvataggio e di accoglienza. Sono persone. E se siamo umani dobbiamo muoverci di conseguenza”.
Buone nuove arrivano anche da Bitonto in merito all’accoglienza di famiglie di profughi afghani.
Da una parte, la Caritas diocesana di Bari-Bitonto “certamente si metterà a disposizione appena giungeranno notizie dalla Cei per attivare corridoi sanitari e umanitari”, secondo le dichiarazioni rilasciate all’Agi dal direttore dell’ente, don Vito Piccinonna.
Dall’altra, il Comune di Bitonto ha dato disponibilità alla prefettura di Bari per accogliere 11 afghani: nove appartenenti a nuclei familiari e due singoli, grazie al progetto di ‘Sistema di accoglienza e integrazione’. L’amministrazione, inoltre, si è resa “disponibile a realizzare tutta una serie di interventi di accoglienza, ricorrendo anche a fondi del bilancio comunale. Non resteremo inerti – hanno detto il sindaco Michele Abbaticchio e l’assessore al Welfare Gaetano Depalma – dinanzi a questa emergenza, che non è solo di carattere umanitario, ma anche socio-culturale”.
Intanto, domenica prossima (22 agosto) in tutte le chiese della diocesi l’arcivescovo Giuseppe Satriano ha espresso il desiderio che si preghi per la situazione dell’Afghanistan e di Haiti e che venga anche organizzata una colletta per raccogliere fondi che per il tramite della Caritas Italiana saranno inviati a quei territori. “Siamo vicini anche a singoli e famiglie presenti sul nostro territorio (in Italia ci sono 15 mila Afgani) in termini di incoraggiamento e di supporto”, ha aggiunto don Vito per il quale “c’è una carità che inizia anzitutto con la vicinanza, con l’ascolto delle loro storie, col condividere le loro lacrime e speranze. È questo che fa cambiare il nostro sguardo su di loro, sul mondo. Queste tragedie devono servire a cambiare i nostri giudizi troppo ideologici rispetto a una realtà oltremodo amara e disperata”.
“Le foto viste proprio oggi, di bambini lanciati dalle loro mamme oltre il filo spinato e affidati ai soldati, invocano una solidarietà lunga non passeggera, non emotiva – ha concluso don Vito – Tocca all’Europa intera ora mostrare e vivere una autorità politica capace non solo di controlli ma pure di salvataggio e di accoglienza. Sono persone. E se siamo umani dobbiamo muoverci di conseguenza”.
Buone nuove arrivano anche da Bitonto in merito all’accoglienza di famiglie di profughi afghani.
Da una parte, la Caritas diocesana di Bari-Bitonto “certamente si metterà a disposizione appena giungeranno notizie dalla Cei per attivare corridoi sanitari e umanitari”, secondo le dichiarazioni rilasciate all’Agi dal direttore dell’ente, don Vito Piccinonna.
Dall’altra, il Comune di Bitonto ha dato disponibilità alla prefettura di Bari per accogliere 11 afghani: nove appartenenti a nuclei familiari e due singoli, grazie al progetto di ‘Sistema di accoglienza e integrazione’. L’amministrazione, inoltre, si è resa “disponibile a realizzare tutta una serie di interventi di accoglienza, ricorrendo anche a fondi del bilancio comunale. Non resteremo inerti – hanno detto il sindaco Michele Abbaticchio e l’assessore al Welfare Gaetano Depalma – dinanzi a questa emergenza, che non è solo di carattere umanitario, ma anche socio-culturale”.
Intanto, domenica prossima (22 agosto) in tutte le chiese della diocesi l’arcivescovo Giuseppe Satriano ha espresso il desiderio che si preghi per la situazione dell’Afghanistan e di Haiti e che venga anche organizzata una colletta per raccogliere fondi che per il tramite della Caritas Italiana saranno inviati a quei territori. “Siamo vicini anche a singoli e famiglie presenti sul nostro territorio (in Italia ci sono 15 mila Afgani) in termini di incoraggiamento e di supporto”, ha aggiunto don Vito per il quale “c’è una carità che inizia anzitutto con la vicinanza, con l’ascolto delle loro storie, col condividere le loro lacrime e speranze. È questo che fa cambiare il nostro sguardo su di loro, sul mondo. Queste tragedie devono servire a cambiare i nostri giudizi troppo ideologici rispetto a una realtà oltremodo amara e disperata”.
“Le foto viste proprio oggi, di bambini lanciati dalle loro mamme oltre il filo spinato e affidati ai soldati, invocano una solidarietà lunga non passeggera, non emotiva – ha concluso don Vito – Tocca all’Europa intera ora mostrare e vivere una autorità politica capace non solo di controlli ma pure di salvataggio e di accoglienza. Sono persone. E se siamo umani dobbiamo muoverci di conseguenza”.
Buone nuove arrivano anche da Bitonto in merito all’accoglienza di famiglie di profughi afghani.
Da una parte, la Caritas diocesana di Bari-Bitonto “certamente si metterà a disposizione appena giungeranno notizie dalla Cei per attivare corridoi sanitari e umanitari”, secondo le dichiarazioni rilasciate all’Agi dal direttore dell’ente, don Vito Piccinonna.
Dall’altra, il Comune di Bitonto ha dato disponibilità alla prefettura di Bari per accogliere 11 afghani: nove appartenenti a nuclei familiari e due singoli, grazie al progetto di ‘Sistema di accoglienza e integrazione’. L’amministrazione, inoltre, si è resa “disponibile a realizzare tutta una serie di interventi di accoglienza, ricorrendo anche a fondi del bilancio comunale. Non resteremo inerti – hanno detto il sindaco Michele Abbaticchio e l’assessore al Welfare Gaetano Depalma – dinanzi a questa emergenza, che non è solo di carattere umanitario, ma anche socio-culturale”.
Intanto, domenica prossima (22 agosto) in tutte le chiese della diocesi l’arcivescovo Giuseppe Satriano ha espresso il desiderio che si preghi per la situazione dell’Afghanistan e di Haiti e che venga anche organizzata una colletta per raccogliere fondi che per il tramite della Caritas Italiana saranno inviati a quei territori. “Siamo vicini anche a singoli e famiglie presenti sul nostro territorio (in Italia ci sono 15 mila Afgani) in termini di incoraggiamento e di supporto”, ha aggiunto don Vito per il quale “c’è una carità che inizia anzitutto con la vicinanza, con l’ascolto delle loro storie, col condividere le loro lacrime e speranze. È questo che fa cambiare il nostro sguardo su di loro, sul mondo. Queste tragedie devono servire a cambiare i nostri giudizi troppo ideologici rispetto a una realtà oltremodo amara e disperata”.
“Le foto viste proprio oggi, di bambini lanciati dalle loro mamme oltre il filo spinato e affidati ai soldati, invocano una solidarietà lunga non passeggera, non emotiva – ha concluso don Vito – Tocca all’Europa intera ora mostrare e vivere una autorità politica capace non solo di controlli ma pure di salvataggio e di accoglienza. Sono persone. E se siamo umani dobbiamo muoverci di conseguenza”.