Sono arrivati nelle campagne di Palombaio, presumibilmente armati, e hanno tentato di rubare mezzi agricoli. È successo qualche giorno fa nell’agro bitontino, ma il furto è stato sventato per fortuna sventato dalla volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bitonto che ha inseguito invano i malviventi, fuggiti a bordo di un’auto di grossa cilindrata.
Sono ricominciati, quindi, gli assalti a mano armata in campagna e a denunciarlo è stato anche il presidente di Coldiretti Savino Muraglia. “L’uscita dal lockdown ha prodotto allarme e paura, gli agricoltori sono stremati e spesso sono costretti a trasformarsi in vigilanti per il clima di paura”. Le bande armate “si presentano all’alba – riferisce il presidente di Coldiretti Terlizzi, Nicola D’Orfeo – dopo aver perlustrato le aree: assaltano aziende agricole e frantoi, disinseriscono allarmi e impianti antifurto, per rubare utensili e materiali necessari per il lavoro e in caso di mezzi agricoli di grande valore chiedono il ‘cavallo di ritorno’, riscatto per l’eventuale restituzione”.
“Stiamo affrontando uno scenario pericoloso” e “abbiamo allertato il comandate dei Carabinieri per chiedere maggiori controlli“, conclude d’Orfeo. La Polizia di Stato, a Bitonto intanto, guidata dal dirigente Vittorio Di Lalla, sta mettendo in campo una serie di controlli dedicati presso le aziende del territorio “a più alto rischio”.
Anche la politica si mobilita La deputata bitontina Francesca Anna Ruggiero e la consigliera regionale del M5S Grazia Di Bari hanno presentato una doppia interrogazione, rispettivamente al Ministero dell’Interno e al Vicepresidente della Giunta regionale pugliese Antonio Nunziante. Le due pentastellate chiedono “quali azioni ciascuna istituzione, nell’ambito di propria competenza, intenda assumere per porre un freno allo stillicidio di fenomeni criminali che si registrano nelle campagne della regione, con particolare riferimento alla provincia di Bat e ai territori di Bitonto e Terlizzi nel barese”. “Non possiamo rimanere passivi – aggiungono – di fronte alla denuncia fatta da Coldiretti Puglia e da numerosi agricoltori, vessati quotidianamente da criminali senza scrupoli che fanno razzia di strumenti e prodotti agricoli. Questi furti scellerati, che si aggiungono ad altri fenomeni criminosi come quello dell’usura e quindi del problema delle agromafie in Puglia, richiedono un intervento immediato da parte di tutti i soggetti istituzionali a tutela dei nostri agricoltori. È necessario garantire alle imprese agricole le migliori condizioni di sicurezza e stanare ogni fenomeno criminoso che danneggia il loro lavoro” concludono.
E Coldiretti Puglia elenca dati: il furto di mezzi agricoli rappresenta il 15% dei reati contro il patrimonio nell’area, il bestiame l’11%, il furto di prodotti agricoli il 13%, senza contare racket, usura, danneggiamenti, pascolo abusivo, estorsione, che insieme sono “la porta di ingresso principale della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore” in campagna. Il fenomeno delle agromafie negli ultimi anni ha “accresciuto la propria intensità in particolar modo in Puglia”, al terzo posto della classifica nazionale – conclude Coldiretti – in testa le zone di Bari, Taranto e la provincia di Barletta-Andria-Trani.