E’ difficile fare una buona e oggettiva recensione
quando un libro arriva a toccarti l’anima, si potrebbe correre il rischio di
eccedere di romanticismo. Ma io voglio provarci, perché tra le righe di questo
romanzo è racchiuso un mondo che appartiene un po’ ad ognuno di noi. La voce invisibile del vento racconta una storia di fiducia e
di perdono, di colpa e di memoria individuale, di amore e di segreti, una
storia che sarà impossibile dimenticare.
Estate, Spagna. Julia e suo marito Félix
finalmente si concedono una vacanza con il loro figlioletto Tito. Scelgono una
località di mare, Las Marinas. Julia è istintiva, umorale,
il suo pragmatismo rasenta lo zero, molto spesso; Félix, invece, è il perfetto
investigatore delle assicurazioni (è il suo mestiere, appunto): attentissimo
osservatore, pragmatico, razionale e poco incline a lasciare briglia sciolta
alla fantasia.Il libro presenta una doppia storia, due realtà che si
confondono e non lasciano intendere da subito quale sia la strada da seguire e
dove la scrittrice ci voglia condurre.
Julia si perde tra luce e buio, in un luogo che non
conosce, alle prese con tante piccole difficoltà. Non riesce a tornare nella
casa di villeggiatura in cui si trova la famiglia.Era semplicemente andata a comprare il latte per il
suo bambino e al ritorno non trova nessun riferimento che gli ricordi dove si
trovi la casa.Da quel momento cerca in tutti i modi di mettersi in contatto con suo marito, ma il
destino le sembra avverso, le rubano il cellulare, i soldi, i documenti, è come
se non avesse più un’identità; il telefono del marito non è mai
raggiungibile, è costretta a rubare in un supermercato per sopravvivere e
sembra riconoscere le persone che incontra anche se non le ha mai incontrate
prima di allora.Un romanzo che descrive
la necessità di ritornare a casa, alle proprie cose e tra le braccia della
propria famiglia, ma nello stesso tempo racconta di un bisogno silenzioso, che
è quello di lasciarsi andare, di cogliere le piccole opportunità che
sopraggiungono, di rispondere all’istinto e di ascoltare la voce del vento.
“L’amore
rende esausti perché fa provare al soggetto emozioni molto intense in poco
tempo. Allegria, dolore, gelosia, estasi. Anche se è più doloroso non averlo
mai provato, non le pare?”