La superficialità che spesso accompagna la presenza di un brand sui social media risponde alla logica del “…bisogna stare su Facebook”.
Non è così.
Non si tratta di “stare” ma di vivere. L’argomento è ampio e complesso ma proviamo a tracciare almeno sei punti sui quali focalizzare la nostra attenzione.
I primi tre, che tratterò in questo articolo, riguardano la fase preparatoria ad uno sbarco sui social media e che, tra le altre cose, agevolano la scelta di quali e quanti canali utilizzare.
Già, perché le piattaforme non sono tutte uguali ed ognuna risponde ad esigenze ed interessi diversi e, per forza di cose, si rivolge a pubblici diversi.
Partiamo ovviamente dal social più conosciuto ed utilizzato ovvero Facebook e dall’azione di creare una fanpage.
Primo: identità. Prima di proporci al mondo dobbiamo chiederci se la nostra pagina esprima pienamente chi siamo. Visitando la pagina da utente qualunque, io lo faccio sempre anche su quelle che gestisco io, si capisce in cinque secondi di cosa si tratta? Non sembri un tempo esageratamente breve perché è quello che in media destiniamo ad una lettura web per capire se siamo realmente interessati.
La mia pagina racconta di un negozio di abbigliamento? Di un parrucchiere? Di una fabbrica di ascensori? E’ importante che si capisca subito.
Quali sono le mie caratteristiche? Quali le mie peculiarità? Cosa mi distingue dalla concorrenza?
E’ importante rispondere preventivamente a queste domande perché ognuno di noi è quotidianamente sommerso di informazioni e, parafrasando una vecchia battuta di Massimo Troisi, si potrebbe dire: “Storyteller, voi siete tanti a scrivere ma io sono solo uno a leggere”. E’ proprio così, una massa di dati, informazioni e storie riempie il web su qualsiasi tema e per qualsiasi avvenimento. Allora che si fa?
Secondo: obiettivi. Qual è o quali sono le finalità della mia pagina? Vendere? Fornire un’assistenza ai clienti? Aumentare il brand awarness? Diventare famoso? Farmi rieleggere Sindaco? Non è secondario, come si nota, anche capire l’obiettivo della nostra presenza sui social network perché in base alle esigenze che dobbiamo soddisfare sapremo porci sulla lunghezza d’onda giusta per i nostri utenti.
Terzo: target. Su questo punto si potrebbero scrivere libri interi. A chi si rivolgerà la mia pagina? Oggi Facebook fornisce la possibilità di profilare il proprio pubblico già alla creazione della pagina. Ovviamente offre questa stessa opzione anche per le campagne di pubblicitarie e qui ne approfitto per sfatare un’altra leggenda: i social network NON sono gratis!
La possibilità di calibrare il pubblico di riferimento ci consente di scegliere le caratteristiche di chi preferiamo ci legga o ci ascolti (non che gli altri non siano i benvenuti, anzi!) perché se sono un parrucchiere i miei contenuti risulteranno poco interessanti o molesti a uomini e che per giunta magari i capelli li ritrovano solo sulla foto di una vecchia carta d’identità o patente.
E’ possibile profilare il proprio pubblico preferito per età, genere e località. Quest’ultima caratteristica merita un ulteriore accenno. Ricollegandoci al primo punto, ovvero l’identità, non serve sprecare tempo e magari risorse per una campagna pubblicitaria “urbi et orbi” se la mia attività è una cartoleria a Bitonto. Creare un seguito ad Aosta non avrà alcun beneficio per la mia azienda.
Bene, hai risposto a tutte le domande di questo articolo? Sei pronto a creare una fanpage su Facebook.
Con il prossimo articolo capiremo cosa scriverci.
Per saperne di più: http://bit.ly/1REQhqa