Che cos’è la bellezza se non un miscuglio perfetto di silenzio e grazia? Uno sguardo vibrante e allo stesso tempo garbato, i gesti misurati di chi non osa chiedere troppo al proprio corpo ancora impegnato nella ripresa da un travaglio durato più di quanto chiunque si augura di dover tollerare, il sorriso dolce e forte di chi cammina a testa alta nella vita e sa essere una guida sicura per i figli e per chi la ama.
Questa è una delle immagini che è possibile ricordare di Pina, della sua intensità e della forza profonda di donna, di madre e professionista che ha connotato il suo incedere negli spazi in cui ha vissuto e lavorato e anche in quelli che ha sapientemente creato.
Il suo attraversare la vita con una leggerezza che è di chi sa tornare a riemergere dopo essere entrato negli abissi per conoscerne i colori, il suo senso di responsabilità per il segno che si lascia lungo il percorso, nelle scelte che si compiono, nei modi con cui si connota il nostro andare nei giorni e nei cuori delle persone che ci capita di incontrare, per un istante o per lungo tempo. Questa era la sua continua attenzione.
Ed è proprio per ricordare la traccia di questo suo singolare incedere nella vita che ieri, venerdì 23 maggio, alle ore 17:00, gli alunni, le famiglie, i colleghi e tutta la comunità scolastica dell’Istituto Benjamin Franklin hanno condiviso un momento speciale di preghiera, guidati da Don Gerri Zuccaro, nella chiesa dell’Istituto Sacro Cuore e, al termine della celebrazione, la Preside Rosangela Perniola, ha ufficialmente intitolato a Pina Marrone l’auditorium dell’Istituto Benjamin Franklin.
Un gesto profondo per onorare il suo ricordo in un luogo che ha tanto amato e in cui tanto è stata amata, come testimoniano le parole di dedica affidate ai presenti e alla famiglia, scritte dal suo collega Marino Pagano:
“Cari tutti,
la dolce Pina, collega e amica, è stata per tutti noi una presenza preziosa, discreta e sempre attenta. La sua dolcezza era sicuramente un tratto del carattere ma qui diveniva un modo, il ‘suo’ modo, di vivere la scuola: con pazienza, cura, rispetto per i tempi degli altri. Amava il suo lavoro di professionista e poi anche di docente, dimostrandolo ogni giorno, con quella disponibilità generosa che non faceva mai rumore ma che tutti notavano.
Con i colleghi sapeva creare un clima sereno, con gli studenti aveva uno sguardo comprensivo, capace di ascoltare ed incoraggiare. Per lei insegnare è stato molto più che trasmettere contenuti, piuttosto garantire ed essere una presenza affidabile, un punto fermo.
A nome dell’Istituto Benjamin Franklin, dei soci, dei colleghi, degli studenti e delle loro famiglie, possiamo dire con convinzione che la ricorderemo sempre con affetto sincero, nella consapevolezza che la sua umanità resterà parte viva della nostra comunità scolastica. Questa intitolazione che oggi ufficializziamo certifica questa memoria viva e sarà nel tempo una testimonianza sicura di una presenza preziosa e cara per tutti noi”.