«Le nostre tavole natalizie risentiranno di un notevole
contraccolpo». Tutto per colpa della Tares e dell’Imu. Prevede un Natale
più povero per le famiglie bitontine il Popolo della libertà, l’unico a votare
contro la Tares e le aliquote Imu giovedì in Consiglio comunale (http://www.dabitonto.com/politica/r/consiglio-comunale-parte-2-tour-de-force-per-tutta-la-notte-si-discute-di-tares-e-imu/1933.htm ). Un “no”, l’unico dai banchi
dell’opposizione vista l’assenza del Partito democratico, che il capogruppo Domenico Damascelli e Carmela Rossiello hanno motivato ieri
in conferenza stampa.
«Sappiamo benissimo che non è assolutamente facile governare
un ente locale oggi – principia
l’ex vicesindaco – ma quando si ricevono tagli di trasferimenti dallo Stato
la prima cosa da fare è ridurre la spesa pubblica, e poi, se necessario, agire
sulle tasche dei cittadini». Appunto.
Se necessario. Per i pidiellini la Tares e un Imu ancora elevatissima non
servono, specie in questo periodo di difficoltà. «Ogni anno lo smaltimento
rifiuti costa più di 8 milioni di euro – ragiona
Damascelli – di cui 6 erano
coperti dalla Tarsu fino all’anno scorso e i restanti erano a totale spesa del
Comune. Quest’anno con la Tares il costo viene coperto totalmente dal
contribuente, ma l’amministrazione poteva anche scegliere di tagliare su altri
capitoli di spesa». Anche
perché, secondo il Pdl, il Comune non era obbligato ad adottare la nuova tassa
sui rifiuti (che l’anno prossimo già sarà un lontano ricordo).
«Il ministero dava varie possibilità agli enti locali – prosegue il vice coordinatore
vicario provinciale Pdl – tra
cui anche quella di restare alla Tarsu anche se i bollettini spediti alle
famiglie erano già impostati per il nuovo tributo, ma l’amministrazione ha
detto, mentendo, che non si poteva fare (http://www.dabitonto.com/politica/r/consiglio-comunale-parte-1-modifica-alle-rate-della-tares-maggioranza-ed-opposizione-in-lotta/1930.htm). «Sulle tariffe, poi, abbiamo
presentato degli emendamenti quasi tutti bocciati (agevolazioni per i
disoccupati, pensionati, over 80, per i possessori della sola abitazione, e
qualcosa in più per i disabili). Non è stata accettata anche la nostra proposta
di far pagare anche la Tares al Comune, mentre ha avuto il via libera la nostra
idea, condivisa anche da altri, di agevolare i locali adibiti a uso di culto».
Il discorso è chiaro, allora: la Tares è una stangata e lo
dimostrano i numeri. «Per 4 persone che abitano in 120 mq, la tassa passa da
231 euro a 393; per 4 persone abitanti in 75mq, da 173 euro a 254 euro; una
persona che vive in un immobile di 60 mq, pagherà da 138 a 243 euro», analizza Damascelli. E a quanto
pare non finisce qui perché c’è anche l’Imu, «perché è vero che le aliquote
sono rimaste sempre le stesse, ma da quest’anno c’è la novità che è scomparsa
la riserva dello Stato e quindi tutto il tributo va nelle casse comunali», ragionano gli “azzurri” che, dando
un’occhiata al bilancio di previsione che dovrebbe essere discusso domani,
vedono «un aumento delle entrate generali di oltre 2 milioni di euro (ma 1 milione di euro in meno per
l’incasso sulle prime abitazioni), e
capitoli di spesa aumentati per le attività culturali, per le associazioni e
per i servizi turistici».
«Non è facile amministrare un paese in forte difficoltà ma i
calcoli parlano chiaro. Bastava essere più attenti ma purtroppo la cittadinanza
a quell’ora tarda non poteva assistere a quei provvedimenti e perciò non sapeva
bene cosa l’attende», conclude Carmela Rossiello.