Quattro interviste ai quattro candidati in corsa per la poltrona più importante di Palazzo Gentile, ovvero quella di sindaco. Sviscerando, punto per punto, in due puntate, i temi salienti dei vari programmi elettorali e delle iniziative in cantiere per il futuro della città.
Partiamo dal faccia a faccia col primo cittadino uscente, Michele Abbaticchio.
Scuola
«L’edilizia scolastica è stata tra i nostri primi obiettivi. Abbiamo trovato una situazione di dissesto totale, con solai fatiscenti, edifici che da anni non venivano ristrutturati. Appena insediati, abbiamo dirottati i pochi fondi comunali dei lavori pubblici per la risoluzione dei problemi strutturali delle scuole, partendo dalla “Don Tonino Bello” ma intervenendo un po’ ovunque in quanto le carenze erano diffuse. Siamo intervenuti sul 70% degli istituti scolastici, ora vogliamo completare puntando sulle scuole “Caiati”, “Sylos”, su aule e palestre, per giungere al 100% del patrimonio scolastico».
«Quanto alla formazione scolastica, abbiamo sperimentato progetti che hanno funzionato molto e che necessitano di passare dall’esperienza pilota di tre-quattro mesi ad un’esperienza strutturata in un piano dell’offerta territoriale comunale consolidata con le scuole. Un esempio, il progetto su “Sport, salute e benessere”, che continueremo a fare con avviso pubblico, che ora dura da marzo a fine anno scolastico, con avvio delle selezioni a settembre, ma che vorremmo durasse tutto l’anno. Occorre inoltre potenziare i laboratori del doposcuola, sostenere i centri già presenti e che operano nel settore, e questo si lega al tema della sicurezza: abbiamo il progetto “Scrigno dei talenti” in collaborazione con le parrocchie, c’è un investimento importante per tanti bambini a rischio, come dimostrato dal recupero di nuovi beni quali il centro polisportivo “Borsellino”, il campo di via Togliatti, villa Sylos e la Cittadella dei bambini. Tutti questi immobili vanno collegati alla scuola così da sopperire alle mancanze della famiglia, affinché i ragazzi che non hanno problemi possano pagare le tariffe e sostenere le strutture, mentre i ragazzi a rischio potranno accedere gratuitamente così da essere assorbiti in un percorso di inserimento in cui cooperative, scuole e parrocchie sono obbligate a stare insieme: noi vogliamo far continuare il percorso anche oltre il doposcuola, coinvolgendo i ragazzi in attività ludiche e di divertimento, i più piccoli a Villa Sylos, i più grandi nelle strutture sportive e nell’orto sociale. L’investimento su bambini e minori a rischio è fondamentale per togliere forze alle organizzazioni criminali e per dare un senso di maggior sicurezza per strada ai cittadini. La delinquenza più avvertita da tutta la comunità è soprattutto quella delle rapine a mano armata da parte dei minori, con armi anche giocattolo, per pochi euro».
Sicurezza e legalità
«La sicurezza passa dal recupero dei minori, dalle attività di doposcuola e dalle attività imprenditoriali. Non chiederò un numero crescente di forze dell’ordine ma non passerò altri cinque anni nella speranza che a Roma capiscano che Bitonto è da intendere come un comune potenzialmente a rischio, con tanti episodi di furti e di microdelinquenza, che richiedono un numero di risorse e uomini che deve essere quasi pari a quello di un comune capoluogo. Paghiamo un rapporto sfavorevole tra numero di residenti e vastità del territorio. Pertanto dobbiamo rimboccarci le maniche, sporcarci le mani, come abbiamo fatto, mettendoci a contatto con realtà. Serve il potenziamento dei punti sensibili, destinare i beni confiscati alla mafia alla comunità, creando integrazione e lavoro per i ragazzi a rischio. I giovani percepiscono il cambiamento solo se ne sono protagonisti».
Welfare e sanità
«I servizi sociali e la Porta unica di accesso (PUA) hanno lavorato tantissimo, siamo il primo comune in Puglia per quanto riguarda progetti attivati con le borse lavoro. Abbiamo attivato gli incroci sociali, con graduatorie a scorrimento e a turnazione, c’è stato il potenziamento dell’informagiovani, punto di riferimento non solo per chi cerca lavoro ma che deve esserlo anche per le aziende. È ripartito il servizio educativo domiciliare, potenziato pure con una specializzazione sull’autismo, tant’è che l’Asl ha riconosciuto il nostro impegno e ha aperto uno sportello autismo a Bitonto. Nei prossimi anni dobbiamo supportare il centro polifunzionale per l’anziano, che è un centro in ambito regionale; dobbiamo accompagnare il percorso della Cittadella dei bambini, importante per i minori a rischio».
«La chiave di volta sarà la creazione di una comunità in autosostenibilità vera e propria, per far sentire le persone in difficoltà non escluse ma al servizio della società. Un nostro tema politico per il prossimo mandato è quello della “Qualità della vita nella capitale dell’olio”, ovvero legare ancor di più il nostro tessuto sociale alla qualità del prodotto principale della nostra terra. Ed infatti non sono d’accordo con la proposta del candidato sindaco Ciminiello della coltivazione della canapa a Bitonto, dobbiamo favorire il nostro prodotto tipico».
Turismo e cultura
«Il 30 maggio scade la Manifestazione di Interesse per la Candidatura di Bitonto a Capitale Italiana della Cultura 2020 (già inviata al MIBACT il 25 maggio, ndr), ma un primo risultato importante già c’è, oggi siamo una città che vuole fare tanto nel turismo. Il nostro obiettivo sarebbe arrivare alla fase finale tra le prime dieci, ciò darebbe promozione e risalto a tutto il territorio».
«Chiaramente sul turismo, l’ideale sarebbe arrivare alla creazione di un percorso di beni storici legati tra loro, tra centro storico e periferie. E dunque, unire il centro di visite virtuali – che può diventare un’attrazione vera e propria, sia con contenuti scientifici che ludici –; il Museo Diocesano, prossimo alla conclusione dei lavori; il Torrione Angioino, con nuove tecnologie che lo renderanno più attrattivo; la Galleria De Vanna; la chiesa di San Domenico. Avevamo una Biblioteca senza strumenti tecnologici all’interno, con due sale di lettura e otto sale, che si sono liberate, utilizzate a mo’ di magazzino. Ci siamo concentrati sulle ristrutturazioni tecnologiche di tutti questi immobili, che non erano attrattivi e accoglienti e non venivano vissuti al meglio. Solo così poi si potrà ridefinire la gestione dell’ufficio IAT per l’accoglienza turistica, alla luce di tutte queste innovazioni. E poi legare il tutto a Villa Sylos e alla Cittadella dei bambini in periferia. Occorre mappare poi tutte queste attrazioni, pensare ad una carta dei servizi vera e propria».
«Dobbiamo investire sulla promozione, distribuirci sui grandi canali internazionali anche pensando alla grande sfida di Matera 2019, ricordando che il protocollo firmato tra Città Metropolitana e Matera vede Bitonto – Palombaio – Mariotto come una tappa fondamentale per chi si avvicina a Matera con mezzi di mobilità dolce».
«Riproporremo “Cortili Aperti”, tra i maggiori risultati di questa Amministrazione perché ha richiamato l’attenzione dell’Associazione Dimore Storiche. Continueremo anche con i brand del “Parco delle Arti” – sfruttando la testimonianza di personaggi importanti che hanno apprezzato Bitonto e ci tornano volentieri – e di “Bitonto città dei festival”, un marchio che ci ha dato tanto, in quanto la nostra ricchezza sono le numerose associazioni che credono nella cultura e che hanno consentito un richiamo anche a livello mediatico».