Continua a far
sentire la propria eco la questione Tares,
affrontata nel consiglio comunale dello scorso 27 Giugno. L’assise comunale
approvò, con i voti favorevoli della sola maggioranza, la proposta
dell’Amministrazione di rateizzare in quattro
rate l’imposta sui Rifiuti e sui Servizi introdotta dal decreto “Salva
Italia” del Governo Monti. La minoranza votò in maniera contraria, sostenendo
invece un emendamento proposto dal consigliere Paolo Intini di rinviare la
discussione per trovare un modo per dilazionare il pagamento su più rate e,
quindi, non aggravare così ulteriormente sulle tasche dei cittadini.
Il provvedimento di
Intini fu respinto e bocciato ma il consigliere comunale è tornato sulla
questione, attraverso la propria bacheca di Facebook, dove ha riportato una
comunicazione ufficiale rivolta a tutti i cittadini.
«Si
informa che l’art. 14 del d.l. n. 201 del 06/12/2011, a far data dal 1° Gennaio
2013, ha soppresso la Tarsu e ha istituito il nuovo tributo comunale sui
rifiuti e sui servizi (Tares)», recita il messaggio di Intini, che così riepiloga
brevemente il passaggio tra le tasse sui rifiuti
«Si
informa altresì che il Consiglio comunale nella seduta del 27 Giugno 2013 ha
deliberato di far pagare la Tares in quattro rate: 31 Luglio, 30 Settembre, 30
Ottobre e 31 Dicembre –
continua – La Tares verrà disciplinata con apposito
regolamento da adottarsi da parte del Consiglio comunale, entro (speriamo)
Luglio 2013. Pertanto, essendo la Tares un nuovo
tributo in attesa di regolamentazione, non possono essere allo Stato inoltrate
istanze di agevolazioni e/o riduzioni per le annualità 2013 e seguenti, fino
all’approvazione del citato regolamento. In attesa di tale regolamentazione,
saranno accettate istanze di sola iscrizione, cancellazione o variazione, come
da D.L. 201 del 06/12/2011 e successiva modifiche ed integrazioni, compilate
servendosi dell’apposita modulistica.
Ulteriori
informazioni potranno essere chieste direttamente presso gli sportelli della
Ripartizione Tributi del Comune di Bitonto, in Corso Vittorio Emanuele II°».