“Ritengo esaurito il mio mandato dopo il lungo periodo di emergenza che insieme abbiamo brillantemente affrontato. La situazione attuale richiede un cambio di passo che la stanchezza fisica e mentale a cui sono stato sottoposto in questi lunghi mesi non mi consentono di affrontare”.
Sono le parole scritte dall’assessore regionale alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, che ieri mattina ha messo a disposizione del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano la sua delega.
“Resto a disposizione – ha concluso l’epidemiolgo – tua e del governo regionale con il mio pieno supporto tecnico, intellettuale e anche politico discendente dal mio ruolo in Consiglio regionale”.
La stanchezza dell’assessore è stata compresa dal governatore che ha aggiunto, rassicurando i pugliesi, che “tutta la squadra della sanità non si ferma e continua il lavoro per garantire il massimo livello di prestazioni”.
In realtà i nodi da sciogliere tra il governatore e Lopalco sono tanti: a cominciare dal disaccordo dell’assessore sulla realizzazione del covid hospital – per cui disertò anche l’inaugurazione – alle nomine dei direttori generali delle Asl pugliesi.
Ma uno dei pomi della discordia più importanti ha riguardato anche l’utilizzo del farmaco sperimentale da destinare ai due bimbi pugliesi affetti da Sma di tipo 1.
Come sottolineato da Lopalco durante un’intervista l’efficacia del farmaco è riconosciuta solo nelle fasi precoci della malattia e, purtroppo, i bambini sono in una situazione diversa.
L’Aifa, su richiesta della Regione, si è espressa dichiarando che non è riconosciuta la bontà del farmaco, anzi, ha confermato che il rapporto rischi – benefici è sfavorevole. “Rispettare le regole non è un capriccio – ha detto Lopalco – serve a tutelare i cittadini e la spesa sanitaria che deve essere basata sull’efficacia della terapia”. Netto, quindi, il “No” di Lopalco all’acquisto del farmaco. Quindi ora la decisione resta tra le mani di Emiliano: “Ho preso posizione dicendo che la Regione metterà a disposizione le somme necessarie per il sostegno alla famiglia – ha detto il governatore -. Se c’è un medico che lo prescrive e la famiglia autorizza, la Regione sosterrà le cure del bambino nel rispetto delle regole”.
La vicenda ha scatenato polemiche legate a “politica e umanità” e i consiglieri regionali di Forza Italia hanno evidenziato come “non ci sia un solo pugliese contrario all’acquisto di quel farmaco”.
Il consigliere Pd, Fabiano Amati, ha stigmatizzato come sia “disumano utilizzare una vicenda dolorosa per scaraventarla nel dibattito politico per giustificare dissidi e incomprensioni”.
Infatti, molti credono che il “casus belli” sia da ricercare altrove in questioni politiche e gestionali. Motivo per cui i consiglieri di Fratelli d’Italia hanno depositato una richiesta di convocazione urgente di un consiglio monotematico sul tema.