Le riduzioni sulla Tari dello scorso anno? Si, pagando (un po’) meno la pappa ai bambini e gli spettacoli a teatro.
Dopo i clamorosi autogoal sul regolamento dell’Imposta unica comunale (Iuc) in materia di rifiuti segnati l’anno scorso e quest’anno, che parevano addirittura aver messo in soffitta le riduzioni Tari per chi ha differenziato correttamente nel 2016, Palazzo Gentile è corsa ai ripari, riuscendo per vie traverse a mantenere le promesse. Come? Non agendo sulla stessa tassa sui rifiuti, ma sui servizi a domanda individuale, in modo particolare sul teatro e sulla refezione scolastica. Non proprio la stessa cosa.
Il primo autogoal. Un regolamento non applicabile. L’incipit di questo pasticiaccio è da ricercare nel 2016, allorché il Consiglio comunale approva il Regolamento Iuc, e dà il disco verde anche all’articolo 59 in materia di Tari, quello delle riduzioni ed esenzioni, anche per chi fa correttamente la differenziata. Dice che “all’attivazione degli obiettivi per il conferimento differenziato dei rifiuti sarà riconosciuto annualmente un abbattimento, in misura pari al 20 per cento, della parte variabile della tariffa complessivamente applicabile, alle utenze domestiche che, nell’anno precedente, avranno attuato la raccolta differenziata dei rifiuti superando il 50 per cento del totale del rifiuto prodotto, sulla base di apposita attestazione fornita dall’operatore economico che gestisce il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani nel rispetto delle modalità fissate dal Comune”.
Questo abbattimento – sarà spiegato qualche tempo dopo – arriverà nel 2017, in base ai dati raccolti dall’Azienda servizi vari.
Dopo un anno dopo è lo stesso emiciclo a tirare le somme: questa parte di regolamento è inapplicabile perché l’Asv non ha i sistemi di controllo adatti per effettuare il conteggio su quanto viene prodotto.
Il secondo autogoal. Nessuna modifica s’ha da fare. Il 30 marzo, allora, per tamponare la falla, la maggioranza tenta di modificare le carte. L’abbattimento del 20 per cento sulla parte variabile sarà sempre mantenuto, ma non su quanto prodotto, bensì sul numero dei conferimenti conformi.
Il cambiamento non piace per nulla all’opposizione (il capogruppo socialista Francesco Mundo in primis), e non passa, perché la coalizione di governo non ha i numeri e dall’altra parte dello schieramento si astengono.
Promesse da marinaio, allora?
La “salvezza” sta nelle tariffe individuali. L’indomani, poi, il 31 marzo, l’esecutivo cittadino dà il semaforo verde alle tariffe individuali (refezione scolastica, servizi cimiteriali, teatro comunale, concessione in uso della Sala degli specchi e della Sala consiliare del Palazzo di città) per l’anno in corso.
Il via libera riguarda anche (e soprattutto) l’emendamento presentato dal sindaco Michele Abbaticchio, che stabilisce “una riduzione delle tariffe dei servizi a domanda individuale relativi al teatro comunale e alla refezione scolastica, per un importo complessivo nell’anno per il contribuente pari al 20 per cento della parte variabile della tariffa TARI agli stessi contribuenti applicata per il 2016”.
La riduzione – secondo alcune cifre che arrivano da Palazzo Gentile – varierà dai 30 ai 50 euro per ogni contribuente virtuoso, e andrà ad alleggerire le tasche di 59 utenti. Sono tanti, infatti (33 nel Centro storico bitontino, 3 a Palombaio e 23 a Mariotto), quelli che sono riusciti a conferire più del 50 per cento dei conferimenti, secondo i dati forniti dall’Asv.
A questi soggetti, adesso, arriveràcomunicazione scritta con l’importo della riduzione ottenuta, e potranno decidere su quale servizio comunale usufruire della scontistica maturata sulla Tari 2016.