Dalla segreteria politica del Psi riceviamo e pubblichiamo.
“Sconosciamo l’autore segreto del comunicato stampa apparso sul “Da Bitonto” del 21.03.2016.
Ciò che ci preme invece sottolineare è la linearità di un comportamento e soprattutto il rispetto che qualunque forza politica deve osservare in riferimento alle regole di politica istituzionale che devono necessariamente presiedere all’amministrazione pubblica.
La vittoria elettorale sicuramente legittima la coalizione vincente ad amministrare la città e ad eleggere i soggetti cui è delegato il relativo governo.
In quest’ottica non possono non rientrare la Giunta Comunale e il Consiglio Comunale.
Il problema si è posto allorquando a seguito delle dimissioni del Cons. Palmieri dalla carica di Presidente del Consiglio si dovette procedere alla sua sostituzione.
A questo punto fu avanzata l’ipotesi, caldeggiata dal Sindaco ed approvata dalle forze di maggioranza, di affidare la carica di Presidente ad un consigliere espressione delle minoranze.
E’ quindi di tutta evidenza che coerentemente con tale indirizzo si sarebbero dovute convocare tutte le forze di minoranza, rassegnare loro l’orientamento condiviso e chiedere alle stesse, in piena autonomia, il nome del consigliere designato per la Presidenza del Consiglio.
Questo era il comportamento da tenere in osservanza di regole non scritte ma sicuramente ispirate alla correttezza dei rapporti istituzionali e politici e soprattutto alla trasparenza dell’etica politica, di cui gran parte delle forze di maggioranza continua a sbandierare come motivo stesso della propria esistenza.
E’ accaduto invece che anziché attendere rispettosamente il nome proposto dalle forze di minoranza, qualcuno della maggioranza ha pensato bene di nominarlo in maniera autonoma, prescindendo da quelle che dovevano essere decisioni spettanti alle minoranze.
Così facendo si è finito per strumentalizzare un “coraggioso” comportamento istituzionale, (cioè quello di affidare la Presidenza del Consiglio nel suo ruolo di garanzia delle decisioni assembleari, ad un esponente della minoranza) piegandolo ad interessi di parte, offendendo il ruolo che una minoranza, in una legittima dialettica democratica deve avere.
Di fronte a questa autentica furbizia politica, i Socialisti rispettosi da sempre della correttezza dei rapporti istituzionali hanno manifestato il loro dissenso, prospettando in modo semplice le uniche possibili soluzioni alla questione e cioè: o nominare il Presidente del Consiglio ricercandolo all’interno delle forze di maggioranza, o delegando questa scelta alle forze di minoranza.
Di fronte alla “pretesa” di voler scegliere all’interno delle forze di minoranza la persona cui affidare la Presidenza del Consiglio, così travalicando qualsivoglia regola di rispetto istituzionale e di etica politica, i Socialisti hanno preferito non partecipare al voto.
Ci saremmo aspettati che altre forze politiche che sbandierano un giorno sì e un giorno pure i vessilli della trasparenza, della correttezza istituzionale e dell’etica, condividessero queste posizioni; non ci aspettavamo di certo di essere additati per questi motivi come ” inaffidabili”.
Vogliamo ricordare, sia pure nel nostro piccolo che il ruolo dei consiglieri comunali (così come della politica in generale), è anche e soprattutto quello di offrire esempi alla città ed in particolar modo esempi di correttezza istituzionale, politica ed umana.
Sicuramente i comportamenti che hanno portato alla nomina del nuovo Presidente del Consiglio (in disparte la persona e le sue qualità) non sono stati un bell’esempio offerto ai bitontini; ai quali questa maggioranza, è bene ricordarlo, aveva promesso di bandire atteggiamenti scorretti e furbizie ” da prima Repubblica”.
Con riferimento ai predetti principi, i cosiddetti “inaffidabili Socialisti”, per buona pace dell’estensore del comunicato in commento, non intendono né ravvedersi, né fare marce indietro.
La partecipazione dei Socialisti a questa maggioranza (sempre per buona pace dell’estensore del comunicato) è stata sempre leale e spontanea (giammai ambigua o affetta da doppia morale) senza per altro abdicare ai propri principi e alla propria autonomia nel pieno rispetto della pari dignità tra forze politiche pur nell’ambito della stessa coalizione di governo.
Autonomia non irrazionale o meramente distruttiva, ma sempre propositiva e nei confronti della quale, in più occasioni non si è mancato di fare passi indietro.
Ma sulle battaglie di principio che caratterizzano la storia e il vissuto di una forza politica (come per esempio quella tesa a mantenere pubblica e all’interno del patrimonio comunale l’A.S.V.) è difficile fare passi indietro: e tanto in un sereno confronto tra forze politiche leali, dev’essere compreso e rispettato.
Questa è la posizione dei Socialisti, chiara, leale e responsabile”.