Nessuna stravaganza da parte degli elettori delle frazioni.
Alle primarie del Pd, il loro
voto si è rivelato conforme ai dati emersi dai sondaggi e alla preferenza
effettivamente espressa alle urne dalla maggioranza degli italiani.
Nella sede
di Mariotto, infatti, ha stravinto Matteo Renzi con 127 voti su 145 votanti,
seguito a distanza dall’outsider Civati e dal dalemiano Cuperlo con
rispettivamente 10 e 8 voti.
Un successo che si commenta da sé e che attesta
come anche i mariottani e i “palmaristi” sentano forte l’esigenza di un
cambiamento di rotta da parte del Pd e della politica italiana in generale.
E, affinché questa rivoluzione tanto procrastinata quanto ormai necessaria si
concretizzi davvero, hanno scelto di affidarsi al carisma e al progetto di rottamazione
-nonché di rifondazione del partito- prospettato dal sindaco fiorentino.
Ad
essere soddisfatto del risultato è innanzitutto il responsabile della sezione
del Pd di Mariotto e rappresentante della lista Renzi Pasquale Patierno, il
quale adesso auspica “che il nuovo Segretario realizzi tutto quello che ha
sostenuto e per cui i cittadini lo hanno votato, a cominciare dal ricambio
generazionale e dai tagli alla politica”.
Soddisfazione anche per il
consigliere Gaetano De Palma, che spera “in un Pd migliore e in un Segretario che
resista più a lungo al timone del partito, dal momento che il problema della
coalizione è stata sempre l’instabilità dei suoi capofila”.
Ma
è l’affluenza la vera sorpresa di questa tornata elettorale, che anche nelle
frazioni si è rivelata ben oltre le aspettative.
145, infatti, sono stati i
cittadini che non si sono lasciati intorpidire dall’atmosfera festiva e che
hanno preferito adempiere il loro impegno con la politica e il paese.
“La
soddisfazione più grande”, dichiara Patierno, “è stata vedere la gente che
veniva a votare e sembrava convinta di farlo. Molti hanno pagato due euro, ma
erano felici di poter contribuire a cambiare lo status quo”.