Al collegio uninominale Puglia 02 alla Camera dei Deputati (Palese, Santo Spirito, San Paolo, Stanic, Carbonara, Ceglie, Loseto, Bitonto, Bitritto, Capurso, Modugno, Noicattaro, Sannicandro, Triggiano e Valenzano), è candidato l’imprenditore bitontino Nicola Baldassarre, 45 anni, in lizza con Casapound, movimento seguito sin dalla sua nascita nel 2008, erede della storica Fiamma Tricolore e del Movimento Sociale Italiano, dopo la conclusione del percorso portato avanti da Gianfranco Fini.
«Casapound nasce come un partito sociale, il nostro motto è “Prima gli italiani”, ma non per questo siamo razzisti – ha evidenziato Baldassarre –. È necessario prima di tutto rendere l’Italia una nazione forte e non una provincia d’Europa».
Per fare questo, tra gli obiettivi principali nel programma di Casapound c’è l’uscita dall’Euro.
«Serve creare una banca sovrana dello Stato, una moneta sovrana, così si può rilanciare l’economia – ha illustrato –. Si devono abbassare le tasse per consentire alle imprese di investire di più. Così facendo tutti pagherebbero di più le tasse e rientrerebbero più soldi. Ciò non pregiudicherebbe le relazioni commerciali con gli altri Paesi mondiali perché non potrebbero mai isolare l’Italia dall’economia internazionale per quello che siamo ed offriamo, il turismo, i prodotti migliori agroalimentari al mondo. Stiamo parlando semplicemente di sovranità di Stato, che è ben diversa dalla dittatura. Uscendo dall’Euro potremmo creare un nostro governo, pensare a ridurre la tassazione cambiando la Costituzione. Per noi un primo step di riduzione della tassazione è al 30-35%. Uno Stato che non ha una moneta propria non è uno Stato, oggi stiamo in una dittatura europeista, che ci condiziona con leggi che non ci appartengono. Non è stata creata un’Europa a pari merito, con la stessa tassazione, noi invece siamo stati declassati dall’Europa, che sta distruggendo le nostre aziende».
«L’economia si può rilanciare ma oggi non vogliono farlo perché siamo nelle mani delle lobby internazionali, dei potenti, che ci stanno rendendo schiavi – ha aggiunto –. Ci stanno portando alla distruzione grazie a politici che oggi sono un’offesa all’intelligenza degli italiani. È arrivato il momento di essere duri ma con democrazia, non contro gli italiani ma contro questi governi che ci stanno distruggendo».
Altro punto è un bonus rivolto ai più giovani. «Creando una nostra moneta, vogliamo favorire le nascite introducendo una carta di credito a figlio di 500 euro ricaricabile per ogni mese fino a 16 anni dei ragazzi, utilizzabile solo per beni primari e benzina – ha proposto –. Se a fine mese non vengono spesi, il rimanente va accreditato ai 18 anni, fino ad un tetto massimo di 20mila euro (qualora dovesse restare la moneta unica, ndr) che potranno essere utilizzati per affrontare gli studi universitari oppure investirli nell’avvio di attività. Non è un reddito di cittadinanza come quello del M5S, ma solo un incentivo a fare figli, ad aumentare il tasso di natalità».
Questione immigrati: non si esclude persino l’uso militare. «È inaccettabile che gli italiani facciano manifestazioni per andare contro altri italiani e difendere persone di culture e religioni diverse – ha pungolato Baldassarre –. Noi vogliamo andare in Libia, in modo pacifico, ragionare per toglierci i tagliateste e per difendere le nostre coste. Se non vorranno farlo, richiameremo le nostre truppe impegnate in guerre inutili, che non ci appartengono, per riconquistare la Libia. Una volta presa, daremo una mano a ricreare ordine e ricostruendo tutto, con un governo che rispetti le nostre regole. Noi metteremo a disposizione le nostre professionalità per la ricostruzione, ma ad una condizione, che le loro navi, a loro spese, riprendano tutti gli immigrati affinché diventino manodopera nelle città dove possono tornare a vivere. Tutto ciò per l’Italia è a costo zero. Poi dalla Libia bisogna andare in Somalia e oltre. Solo così riusciremmo a toglierci gli immigrati, e pur uscendo dall’Euro non saremmo mai da soli in questa campagna, avremmo l’appoggio degli altri Paesi che hanno nell’Italia un riferimento, che non può essere abbattuto. Non vogliamo andare a fare la guerra, solo se sarà necessario. Noi vogliamo aiutare questa gente e dare così sicurezza al mondo intero».
Il candidato di Casapound poi difende il suo movimento dalle accuse di violenza di stampo fascista («il nostro candidato premier Simone Di Stefano è stato arrestato perché ha aiutato una famiglia italiana sfrattata di casa») e richiama alla necessità di creare equità sociale: «Bisogna tornare ad un sistema di valori, superare le discriminazioni tra le classi, aiutando i più deboli, integrando anche chi ha sbagliato reinserendolo nella società. Mentre per chi rappresenta il marcio, ci vuole la galera a vita. Bisogna recuperare e integrare prima gli italiani e le classi dimenticate, attraverso la creazione del lavoro e l’aumento dell’occupazione».
Sostegno alle Forze dell’Ordine e contrasto all’illegalità. «Siamo per la Polizia di quartiere, siamo per tutelare le Forze dell’Ordine con l’aumento degli stipendi. Siamo per la legalità e contro la criminalità organizzata, siamo stati associati ad Ostia ad una famiglia come quella dei Spada, che sostengono Casapound ma non ci sono mai state nessuna intercettazione o nessun legame. Non abbiamo rapporti con certa gente, né però noi chiediamo i carichi pendenti ai nostri elettori».
I rapporti con le altre formazioni politiche. «Non sposiamo le idee e la violenza di Forza Nuova, ci avviciniamo ben poco al centrodestra e a Forza Italia, Berlusconi sta ingannando gli italiani con dei conti improponibili e con la promessa irrealizzabile delle pensioni da mille euro. Nessun legame con la Meloni e Fratelli d’Italia, non sanno quello che dicono e hanno scopiazzato il nostro programma. Ci avviciniamo a Salvini e alla Lega, perché vogliono mandare via gli extracomunitari, ma potremmo sostenere Salvini solo se torna a fare l’antieuropeista e a sposare la nostra causa di uscita dall’Euro. Dal PD solo favole e cose inutili, dicono di aver fatto qualcosa e di voler far qualcosa ma non hanno fatto nulla. Poi D’Alema, che non ha un’ora di lavoro e parla di economia italiana dopo averla distrutta. I Cinque Stelle invece si spacciano per salvatori della patria, entrano nella mente degli italiani, erano anche loro antieuropeisti, ma con un movimento di protesta non farei mai accordi perché la storia insegna che questi movimenti hanno vita breve. Il M5S farà l’alleanza col PD dopo il 4 marzo, come anticipato da Michele Emiliano, tradendo così la volontà degli italiani».
Per chiudere, i rapporti con la maggioranza bitontina guidata da Michele Abbaticchio: Baldassarre è stato tra i fondatori e protagonisti della lista “70032 Città in movimento”, che ha sostenuto la riconferma del primo cittadino alle scorse Amministrative. «Sono uscito dal progetto 70032 perché dopo il risultato elettorale non si è portato avanti nulla del nostro programma – ha ricostruito in conclusione –. Volevo creare un gruppo di ragazzi che potesse crescere, credere in qualcosa e in dei valori, individuare un domani un partito in cui collocarsi per il bene della città. Lo farò in un’altra maggioranza perché le speranze iniziali sono state disattese, non ci sono più unità e condivisione, non ci sono alleanza e coordinamento tra le parti, come dimostra il fatto che nella mia stessa ex formazione, così come l’intera coalizione, sono divise tra Giulitto e Cassano, che però non sono rappresentativi del nostro territorio e dal 5 marzo dimenticheranno Bitonto. Ahimè nel nostro collegio prevedo il successo della candidata del M5S grazie all’ignoranza degli italiani».