ll 9 maggio u.s. si è riunita l’assemblea del Partito Socialista Democratico Italiano, in sigla PSDI, attraverso la piattaforma Google Meet, presenti: Renato D’Andria, segretario dimissionario, l’on. Carlo Vizzini, Paolo Preti, Maurizio Miceli, Vincenzo Fiore, Antonio Giammarelli, Domenico Antonio Ciocia, Raffaele Valente, Gino Sciotto, Daniele Schuster, Achille Felli, Vito Brunetto, Eduardo Cacciatore, Gioacchino Mamone.
L’Assemblea, dopo ampia discussione, ha preso atto delle dimissioni di Renato D’Andria ed ha accettato all’unanimità la proposta dello stesso di nominare l’on. Carlo Vizzini, già ministro e segretario socialdemocratico, nuovo segretario del PSDI, nonché depositario del simbolo dello stesso PSDI, contraddistinto da un cerchio rosso con all’interno le onde del mare e il sole che sorge con la scritta Socialdemocrazia.
L’on. Carlo Vizzini prendendo la parola ha ringraziato accettando la carica e proponendo di nominare un gruppo lavoro al fine di predisporre l’organizzazione di una assemblea nazionale in presenza da tenersi entro il mese di giugno a Roma.
Componenti del gruppo sono risultati i sig.ri Paolo Preti, Vincenzo Fiore, Domenico Antonio Ciocia, Vito Brunetto, Raffaele Valente.
L’on. Carlo Vizzini contestualmente dichiarava tutta la sua emozione e ricordava la figura di Giuseppe Saragat, un uomo che gli è stato maestro di vita e con il quale da giovane parlamentare aveva collaborato.
Un uomo – aggiungeva Carlo Vizzini – che in ogni occasione ha sempre sostenuto che senza libertà e giustizia sociale non vi poteva essere democrazia, convinto che i socialisti democratici e i riformisti avrebbero dovuto combattere insieme la propria battaglia per sconfiggere il massimalismo.
Un uomo che mai si allontanò dal senso dello Stato e sempre osservò le norme e i principi costituzionali.
Un uomo che, con pacata certezza, ebbe a dire “se ti sorge un dubbio in materia di fede, cerca la soluzione nella Bibbia, Se ti sorge in materia politico sociale cerca nella Costituzione”.
E in un discorso pronunciato in Parlamento disse, concludeva il neo-segretario del PSDI, Carlo Vizzini, “il mio è stato più un impegno morale che politico”.
Tant’è che lo stesso De Gasperi gli faceva eco affermando che in Giuseppe Saragat “ha prevalso sempre il senso religioso della libertà”.