A giudicare dall’intervista del sindaco Abbaticchio
su BitontoTV, c’è da pensare che il
“piffero” col quale incantava gli interlocutori si è rotto o che il “pifferaio”
ha perso il tocco magico. Il primo cittadino ha millantato crediti che si è
costantemente attribuito da solo, in maniera del tutto autoreferenziale. Ha decantato
iniziative rivenienti dalle precedenti Amministrazioni. Su tutte, quella
dell’ottimo sindaco Nicola Pice, che in dieci anni ha davvero dato lustro alla
città, sul piano delle opere realizzate e programmante, oltre che su quello
etico e morale, con una gestione pubblica esemplare e con la sua specchiata
condotta privata. Come pure esemplare è sempre stato il suo pieno rispetto
delle idee altrui.
Secondo Abbaticchio è innegabile che la città stia
cambiando? Forse in peggio, per la distrazione recidiva della sua
Amministrazione, che privilegia priorità lontane dall’interesse generale di
Bitonto e dei suoi cittadini. Chiaramente, le responsabilità maggiori sono
proprio del sindaco e della sua gestione fiacca, impotente nei confronti dei
problemi della nostra comunità e distratta da occupazioni personali, private.
L’intervista invece è tutta un’autocelebrazione, ci
sono tanti contenuti, molte esagerazioni, qualche evidente bugia. Manca un atto
tuttora dovuto dal nostro Sindaco: la marcia indietro sulle accuse di
“mafiosità” che hanno offeso la comunità locale, sbattute in prima pagina in occasione
del controverso ritrovamento del rilevatore Gps sotto l’auto. Controverso,
perché di tutt’altra natura rispetto alla matrice criminale che si volle
adombrare e che non è stata smentita, quando i contorni della vicenda sono
stati ricondotti alla loro dimensione prettamente privata, ma pur sempre eticamente
rilevante.
Chiedo ai bitontini di riflettere su questa usurpazione
di meriti altrui e domandarsi se ci si possa fidare di un sindaco anti Gps – i
cui scopi extrapolitici sono ancora avvolti dal mistero – che strumentalizza
episodi da gossip scandalistico per meri fini propagandistici.
Una ricandidatura a Palazzo di Città? L’interessato ha
fatto capire che ci proverà, a furor di popolo, ma mentre fa di tutto per accreditarsi
come anti-casta e anti-politica, si comporta come nemmeno nelle peggiori
stagioni della repubblica partitocratica. In vista delle imminenti elezioni
comunali, si affanna a promettere prebende ad esponenti di spicco della minoranza,
per portarli dalla sua parte. Tutto questo è ridicolo, oltre ad offendere il
buon senso e tradire i cittadini di Bitonto.