Partenza in sordina
per il Consiglio comunale di ieri sera.
Dopo circa 40
minuti di ritardo rispetto all’orario di inizio previsto (18), vengono avviati
i lavori dal presidente Vito Palmieri,
ma subito una prima interruzione di dieci minuti per consentire una riunione
dei capigruppo per stabilire l’ordine dei lavori dell’assise. Si riprende, in
realtà, alle 20, dopo un’ora e venti di pausa, con il sindaco Michele Abbaticchio assente per tutta
la serata e con Giuseppe Fioriello (IDV) che chiede «il rispetto di regole e ruoli per capire chi sia il capogruppo del
gruppo misto». È Christian Farella ma l’accusa di Fioriello è rivolta a
Luigi Febbrile (estromesso dall’IDV e dal consiglio del 1 ottobre scorso appartenente
proprio al gruppo misto), il quale ha presenziato alla riunione dei capigruppo.
Si parte e subito un
colpo di scena, annunciato da Francesco
Mundo (PSI). Arriva infatti la
richiesta di modifica dell’ordine del giorno: vengono così rinviati al 4
novembre tutti i punti all’ordine del giorno, da discutere nello stesso ordine
previsto, e lavori limitati ai debiti
fuori bilancio e alla discussione sulla deliberazione di consiglio comunale n.64 del 10/07/2013 avente ad
oggetto la “nomina del collegio dei revisori dei conti per il triennio
2013-2016”. Si tratta, in sostanza, come annunciato dal funzionario del
settore finanziario, Nadia Palmieri,
e dall’assessore al bilancio, Michele
Daucelli, di una sorta di annullamento parziale e di modifica dei ruoli tra
i componenti del collegio: infatti, se la prima deliberazione individuava come
presidente del collegio Luigi Roccotelli e come componente Mario Paradisi, il
provvedimento presentato ieri sera in aula stabiliva invece l’inversione dei
ruoli, con Mario Paradisi presidente e
Luigi Roccotelli componente. Resta invariato, invece, il ruolo di componente di Vito Nicola Anania.
«A
luglio abbiamo preso in considerazione gli incarichi in corso ma da una lettere
del dott. Paradisi è emerso in realtà che non andavano considerati»,
ha spiegato l’assessore Daucelli.
Perplessità e
richieste di chiarimenti da parte della minoranza.
Da Francesco Paolo Ricci, capogruppo PD, alcune considerazioni. «Invito la Seconda Commissione ad attivarsi
celermente in questo ambito per sancire una riduzione della spesa. E poi, gli
atti che sono stati licenziati fino a questo momento da questo collegio così
scomposto, sono validi?». Infine la richiesta di ritiro e rinvio del
provvedimento, «perché non è possibile
che un provvedimento di questa portata venga presentato con una nuova delibera.
Merita un’analisi ed una discussione maggiore».
Il consigliere Paolo Intini, invece, si è rivolto al
segretario generale Salvatore Bonasiaper chiedere delucidazioni se tutto ciò che si va a modificare sia retroattivo,
e dunque riguardante il passato, o valido soltanto dal prossimo collegio. Ed
ancora: «Fino a questo momento c’è stato
un presidente che non lo doveva essere. Non è che avrà un compenso che non gli
spetta? Saremo costretti a pagare due presidenti, uno legittimamente e l’altro
no?».
Dal segretario
Bonasia rassicurazioni alle perplessità di Intini. «La modifica non può essere retroattiva ma la si può fare solo con una
nuova deliberazione che emerga anche da un contradditorio con lo stesso
collegio dei revisori. Inoltre, finora non c’è stato nessun conto presentato
dal presidente. Per quanto riguarda il compenso, la storia è legata agli
effetti dell’annullamento. Qui c’è una efficacia retroattiva dell’annullamento perché
era presente un vizio di illegittimità. Mentre sulla validità degli atti (in
risposta a Ricci, ndr) non ci sono problemi».
Critiche anche dal
capogruppo PDL, Domenico Damascelli, concorde con il rinvio proposto da Ricci. «Trattandosi di una modifica non formale ma
sostanziale all’emendamento, e che non c’è stata trasmessa per tempo, chiediamo
che possa essere completato l’iter amministrativo per consentire a tutti i
consiglieri di esaminarlo». Ma anche qui ci pensa Bonasia a rassicurare tutti,
sottolineando la natura adeguativa e non sostanziale del provvedimento.
Ed è ad un passo dalla
votazione ache sbotta Ricci, che si scaglia contro Daucelli ed il suo settore. «Non c’è stato un provvedimento di quell’assessore
e di quel settore che abbia presentato un percorso lineare. L’assessore va
sfiduciato il settore va tagliato perché le cose vanno fatte con senso del
dovere».
Si passa ai voti.
La richiesta di rinvio di Ricci viene respinta con undici voti contrari (la
maggioranza) e sette voti favorevoli (la minoranza). Mentre la modifica e l’intero
nuovo provvedimento ottiene il via libera del consiglio comunale con gli undici
voti favorevoli della maggioranza, quattro astenuti (Farella, Toscano,
Damascelli, Rossiello) e tre voti contrari (Ricci, Intini e De Palma). I lavori
procedono con la discussione su ben 15 debiti fuori bilancio.