Che il sindaco Michele Abbaticchio fosse vicino a “Italia in Comune”, il partito civico fondato dall’ex grillino Federico Pizzarotti, è risaputo ormai da tempo, ma la conferma è arrivata ieri, durante la convention barese del movimento che, oltre al primo cittadino, sta accogliendo diversi esponenti politici bitontini. Tra questi alcuni tra i delusi dal Movimento 5 stelle, allontanatisi già durante la campagna elettorale per le ultime politiche, come Francesco Cariello, che ha aderito già da tempo.
Intervenendo durante la convention, Abbaticchio ha esortato gli altri sindaci che hanno aderito al movimento a creare una piattaforma programmatica in vista del congresso nazionale che si terrà ad ottobre, proponendo buone prassi da inserire all’interno.
Il movimento, ricordiamo, si propone di perseguire una politica a partire dal territorio, dai comuni, dai sindaci, che rappresentano l’istituzione più vicina ai cittadini, come ha sottolineato il fondatore Pizzarotti nel messaggio trasmesso all’apertura del consesso. Lo hanno ribadito, del resto, tutti gli ospiti della giornata di ieri. A partire da Vincenzo Gesualdo, già assessore alla Pubblica Istruzione da luglio a novembre, e oggi coordinatore regionale pugliese del nuovo soggetto politico.
L’idea alla base è spiegata bene dal sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri: «Serve una svolta che dia al Mezzogiorno un nuovo ruolo. Una svolta che leghi identità e innovazione, che incentivi soprattutto l’industria della creatività. Chi può portare avanti questo discorso, se non i sindaci, che sono stanchi di vedere i giovani andar via, stanchi di rapporti di sudditanza. Ma dobbiamo toglierci i panni dei questuanti in cerca di finanziamenti che poi non portano lavoro e futuro. Dobbiamo essere in prima fila, sensori del disagio, ma anche delle speranze dei cittadini. Dobbiamo essere volano di civismo militante, propositori di iniziative legislative. Combattiamo la disaffezione alla politica risvegliando il nostro senso di comunità».
Ad insistere sul ruolo del sindaco è stato anche Antonio Decaro, sindaco metropolitano e di Bari, che, riprendendo le parole del Presidente della Repubblica Mattarella, ha indicato il primo cittadino come il terminale più vicino ai cittadini, alle loro esigenze: «I cittadini si rivolgono al sindaco anche per temi che non sono di sua competenza. Deve essere una sorta di avvocato, di Super Mario, di Mister Wolf. Però al tempo stesso non possiamo essere eletti in Parlamento. E questo non è giusto. Mi impegnerò affinché sia cambiata la legge».