Un
secco “no” all’inserimento di Romano Prodi nella rosa dei nomi
che il Movimento 5 stelle ha poi proposto alla rete come nuovo
presidente della Repubblica. “Riflessione”, invece, su Sergio
Mattarella, e sottoporlo anche alle quirinarie online.
Francesco
Cariello, deputato pentastellato, già nei giorni precedenti
l’elezione del nuovo capo dello Stato, ci ha visto giusto. Sentiva
che la figura dell’ex giudice della Corte costituzionale meritava un
approfondimento maggiore. Invece sappiamo tutti come è andata: i
grillini hanno votato Ferdinando Imposimato, arrivato primo nella
consultazione sul web proprio davanti a Romano Prodi, e Sergio
Mattarella neanche presente tra i candidati 5 stelle e poi votato da
665 grandi elettori.
Già,
perché all’assemblea pubblica del Movimento 5 stelle svoltasi
qualche giorno prima dell’inizio delle votazioni per il Colle, il
rappresentante bitontino ha lanciato un messaggio forte e chiaro. Che
però non è stato compreso.
«Il
nome di Mattarella merita una riflessione –così parlava Cariello – e metterlo nella nostra lista
sia importante magari per capire se con questo nome riuscissimo a
rompere il filo conduttore che tiene insieme il partito unico (il
Patto del Nazareno, Partito democratico + Forza Italia, ndr). Con
questo nome si romperebbe il legame forte tra Renzi e Berlusconi,
magari si sciolgono le Camere e si va al voto anticipato».
La
chiusura, allora, è chiara e secca: «Dobbiamo inserire
Mattarella nella lista e dico “no” a Romano Prodi».