Un vero e proprio tornado rischia di arrivare sul consiglio comunale di Bitonto.
A
causa, infatti, del decreto legislativo anticorruzione emanato dal
governo Monti, il n. 39 del 31 marzo 2013, contenuto nella legge 190 del
novembre 2012, che mira ad evitare l’accumulo di incarichi politici e
amministrativi nelle Pubbliche Amministrazioni, numerosi consiglieri
comunali si ritrovano adesso ad affrontare una scelta: devono decidere, infatti, se sacrificare il proprio incarico lavorativo o lo scranno di Palazzo Gentile.
Il segretario generale, Salvatore Bonasia,
ha inviato a tutti i consiglieri comunali ed ai componenti della giunta
la notifica del decreto, con lo scopo di ottenere dai protagonisti
della vita politica bitontina, entro quindici giorni, una certificazione
sulla compatibilità tra il lavoro quotidiano ed il ruolo in consiglio
comunale.
Consiglieri e assessori hanno quindici giorni di tempo per dare una risposta.
Se per molti, comunque, il problema non si è posto, per alcuni invece è arrivato il momento della scelta.
Carmela Rossiello (Pdl),
ad esempio, dirigente scolastico a Giovinazzo, sembra destinata a
lasciare Palazzo Gentile. Al suo posto entrerebbe Damiano Somma.
Per senso di responsabilità già mercoledì l’ex candidato sindaco potrebbe non presentarsi in consiglio comunale.
Appese
ad un filo anche le posizioni del Presidente del consiglio comunale e
contemporaneamente segretario generale del Comune di Terlizzi, Vito Palmieri, e dei tre medici coinvolti: l’assessore al welfare, Franco Scauro, il consigliere comunale di Progetto Comune e componente del CdA dell’Istituto Maria Cristina, Giovanni Ciccarone, ed il consigliere comunale del Partito Socialista, Francesco Gala.
Tutti, comunque, sono alla ricerca di pareri che possano scongiurare l’applicazione del decreto legge. Già nelle prossime ore potrebbero arrivare novità.